Per la nuova CIE (l’acronimo per la Carta di Identità Elettronica che gli italiani dovranno ricordare), caratteristiche e regole sono messe a punto da un decreto del viminale approvato il 23 Dicembre e firmato dai ministri della pubblica amministrazione e dell’economia. Ma ripartendo quasi da zero rispetto al progetto pensato nel 1997 (quasi 19 anni fa) ma mai davvero concretizzato.
Ora il governo Renzi, con l sua voglia di adeguarsi ai tempi e alle iniziative di altri Paesi, ha spinto per attivarlo velocemente e senza soffermarsi sui vecchi esperimenti che creavano blocchi su blocchi. Di buono si terrà solo l’iniziativa dei Comuni “pilota” (gli oltre 150 che hanno distribuito circa 4 milioni di carte elettroniche).
Secondo le previsioni di addetti ai lavori, esperti e affini, ciò avverrebbe in un arco temporale intorno ai due anni.
Un portale web aiuterà in ogni caso a velocizzare le operazioni per l’acquisizione dei dati.
La carta (tipo bancomat) realizzata con le stesse tecniche della produzione delle carte valori, è dotata di un microprocessore per la memorizzazione dei dati del possessore; è abbinata a un pin, per accedere ai servizi online, contiene la propria immagine e l’impronta digitale.