Sergio Marchionne, durante una conferenza stampa al Salone di Detroit, ha compiuto un giro d’orizzonte su FCA trattando non solo di questioni finanziarie ma anche accennando al prodotto. Il manager italo canadese, al vertice di quello che è ormai un global player automobilistico, si è mostrato ottimista sul futuro del Gruppo.
Secondo Marchionne, il consolidamento nell’industria dell’auto è inevitabile ma per il momento FCA si sfila da possibili alleanze. La priorità, infatti, è il piano al 2018 e “avere un’enfasi maniacale sul raggiungimento dei numeri, per poter dare sicurezza alla società anche quando io non ci sarò”- dichiara l’AD di FCA che conferma i target finanziari per il Gruppo, più vicini dopo l’eccezionale 2015 e raggiungibili anche con volumi di vendita alle attese. Inoltre, Marchionne afferma: “non voglio lasciare una cucina che non possa essere usata dal mio successore”. E questa metafora sta a significare un debito azzerato e un utile di 5 miliardi di euro, come previsto dal piano industriale. Infine, dopo l’accantonamento del progetto di partnership con General Motors, Marchionne apre la porta alla Silicon Valley: “schierarsi contro è un’idiozia. Continuiamo a lavorare con tutti quanti, con Google e gli altri. E’ necessario rimanere aperti allo sviluppo tecnologico”.
Riguardo il prodotto, Sergio Marchionne si è mostrato ancora una volta più che dubbioso circa la redditività delle auto elettriche, dichiarando come “nessun costruttore guadagna con le auto elettriche, nemmeno Tesla”. Il manager italo canadese ha, invece, preannunciato l’ingresso di FCA nella tecnologia ibrida plug-in con Alfa Romeo e Maserati affermando: “il nostro primo modello a introdurre questa tecnologia in Europa sarà la Maserati Levante, per poi estendersi anche alla Quattroporte e a tutta la gamma del Tridente. L’obiettivo è arrivare ad avere la metà dei modelli del Gruppo FCA con sistemi ibridi entro il 2020”. In conclusione, riguardo l’Alfa Romeo il primo modello ibrido plug-in sarà senz’altro una versione specifica della Giulia.
La redazione