Hyundai Ioniq – dettagli del triplo debutto
Pochi giorni all’anteprima mondiale in casa propria, in Corea. Anche se la passerella più folkloristica, carica di effetto e visibilità è per molti quella preparata sotto i riflettori del salone ginevrino di Marzo. Comunque la si voglia vedere, Hyundai Ioniq pare voler fare in fretta a presentarsi sul mercato almeno con la prima delle tre varianti di alimentazione “green” per le quali la sua struttura è predisposta.
Come si è visto la Ioniq fa il gioco triplo: può essere ibrido benzina/elettrico – ibrido plug-in sempre benzina/elettrico e 100% elettrico. La prima, con autonomia estesa ed eòevata rigenerazione di energia, vorrebbe comparire sulle strada già entro l’anno 2016.
Hyundai (come è diventato uso di altri brand) ha fatto di tutto per far entrare Ioniq nell’immaginario. Prima qualche teaser, qualche assaggio, e ora qualche prima immagine che vi mostriamo.
Del resto, come dice Rag Jung, a capo della Project Management Division : “rappresenta il punto di partenza dei piani di sviluppo in merito alla mobilità del futuro”.
Il progetto della 5 porte dedicato alla missione ha vari fattori cardine. Uno di questi, il contenimento dei pesi. Con uso di alluminio per cofano, portellone e qualche altro elemento delle sospensioni. Indicazione: -12,6 kg in parti non strutturali. Gli acciai speciali servono invece alla struttura.
Un altro fattore messo in luce è il baricentro basso, grazie anche alla collocazione studiata delle batterie. Favorisce le reazioni alla guida, come lo fa l’adozione al posteriore di sospensioni mutilink con doppio braccio inferiore.
La prima variante a raggiungere il mercato è la ibrida. Come motore termico utilizza il nuovo 1.6 GDi a iniezione diretta con pressione a 200 bar. Propulsore che ovviamente promette alta efficenza. Privilegiata rispetto alla potenza massima. Sviluppa 105 CV, che si combinano con i 43,5 CV del motore elettrico a magneti permanenti. In questo senso ha un ruolo determinante la batteria ai Polimeri di Litio , ad alto voltaggio e alta a capacità rigenerativa durante la marcia.
Ma nella resa di questo impianto si può dire che sappia mettersi in mostra la tecnologia del sistema trasmissione-cambio, appositamente realizzato: il DCT (Dual Clutch Transmission) 6 rapporti a doppia frizione. Altra buona premessa per sfruttare potenza, fora motrice ed energia in generale.
Toccherà in seguito ai modelli con powertrain ibrido plug-in e quindi a un elettrico puro. Tutto rientra nella strategia di elettrificazione che Hyundai vuole seguire da protagonista. Ricordiamoci come Hyundai è riuscita a battere sul tempo brand “virtuosi” nella commercializzazione di un veicolo elettrico alimentato a idrogeno (la x35 Fuel–Cell o FCEV).
Quanto all’estetica, Ioniq si estende con un’aerodinamica dalle linee molto pulite. Con il modernismo che oggi vede le 5 porte prendere arie da coupé. Specie con la tinta bianca emerge anche l’istinto “eco”, con griglie principali molto ampie e dettagli abbinati nei giochi col nero. Anche la coda che simula uno spoilorino.
Il portellone fa molto design, anche a costo di limitarsi in ampiezza. I gruppi ottici si fanno notare e ancor più gli anteriori devono rappresentare la firma dello spirito Ioniq. Lo stesso nome – IONIQ – presentato come firma un po’ robotica, ricorda la particella caricata di elettricità, con la Q che apre la strada a una gamma della new generation .
Interni dall’essenzialità modernista, con superfici ed elementi in materiali eco-compatibili, finiture e tocchi di blu ad affinare l’atmosfera.
Fabrizio Romano
Resto sempre un po’ scettica riguardo alle proposte elettriche, che tanto bene si presentano ma in realtà sono ancora poco pratiche (anche se in questo articolo non si parla di durata delle batterie)… Però bisogna ammettere che questa Ioniq ha un design davvero accattivante!