Monitoraggio della pupilla per controllare lo stato del guidatore
Guidare stanchi, distratti o iper-stimolati può andare a scapito della sicurezza. Harman ha presentato al CES di Las Vegas il primo sistema di monitoraggio della pupilla del guidatore . Il nuovo sistema di monitoraggio dell’occhio e della pupilla misura i carichi di lavoro cognitivi e il multitasking mentale, le condizioni di apprendimento e la velocità di risposta agli stimoli da parte del guidatore.
Quindi, segnala i risultati agli altri equipaggiamenti di sicurezza attiva dell’auto in modo che questi possano tenere conto della variazioni di stato del conducente.
I sensori incorporati nella telecamera a bordo misurano i movimenti dell’occhio, delle palpebre e aumenti nella dilatazione della pupilla prendendoli come indicatori dell’attività cerebrale.
Un valore aggiunto per la sicurezza, ogni volta che il guidatore guarda un display, un monitor, una strumentazione. In questo modo Harman ha voluto sviluppare un impianto che elimina la necessità di montare sensori su sedili, poggiatesta, sterzo, o di sensori biometrici che richiedono un contatto diretto.
La telecamera continua a catturare informazioni provenienti dall’occhio e dalla pupilla, mentre su specifici algoritmi il software elabora i segnali e li interfaccia con i sistemi utente. Per esempio, può mettere lo smartphone in modalità “non disturbare” o calibrare l’intervento di alcuni sistemi (ADAS) per limitare distrazioni e affaticamento fisico o mentale di chi è al volante.
Una delle soluzioni che si potrebbero integrare nel sistema di connettività avanzata noto come end-to-end.
Presentata come demo all’interno della concept car Rinspeed Etos, la Life-Enhancing Intelligent Vehicle Solution (LIVS) di HARMAN utilizza un completo sistema end-to-end . Nel settore rappresenta il futuro delle soluzioni per l’infotainment, la navigazione e la connected car. Il sistema è inoltre in grado di imparare le abitudini e prevedere le preferenze dei passeggeri della vettura.
Ma quanto sarà complicato scegliere un’auto?
Non molto tempo fa era solo fantascienza!
Tutto ciò è fantastico!
La questione dell’auto apprendimento dei veicoli è tanto interessante quanto delicata: un conto è memorizzare preferenze e abitudini di guida (ad esempio regolazione del sedile, modalità sportiva o normale, ecc.), un altro conto è valutare le condizioni umane quando una stessa auto può essere guidata da più persone, come i componenti di una famiglia. Le reazioni agli stimoli visivi saranno molto diverse tra un soggetto giovane e uno anziano, ma anche tra un soggetto più colto e uno meno scolarizzato. In ogni caso, ogni contributo tecnologico che va nella direzione della sicurezza merita di essere approfondito e valorizzato.