In Ferrari dal 1988 al 2014, di cui gli ultimi 7 anni in qualità di Direttore Tecnico, dopo una breve parentesi al BMW Group Roberto Fedeli è stato nominato Responsabile Tecnico di Alfa Romeo e Maserati. Tale importante scelta lascia intravedere un futuro di grande collaborazione tra i due Marchi.
Per quanto concerne l’Alfa Romeo, Roberto Fedeli raccoglierà idealmente l’eredità di Grandi tecnici del passato come Orazio Satta Puliga, Filippo Surace, Domenico Chirico e Stefano Iacoponi. In sostanza per la Casa del Biscione Visconteo viene ricreata una figura professionale importantissima, che mancava dal lontano 1991, anno in cui Alfa Romeo fu inglobata anche a livello progettuale in Fiat Auto, secondo la filosofia del “tutti fanno tutto”. Una strategia che finirà per snaturare progressivamente il Marchio. Certo, in questi ultimi anni non sono mancati modelli riusciti “concepiti da Alfisti per gli Alfisti”, ma la chiusura definitiva di Arese nel 2010 e la Giulietta concepita più con in testa la Golf che la ben più importante tradizione centenaria Alfa Romeo, hanno sicuramente avuto il loro peso. E nel 2012, infatti, Marchionne ha deciso di riportare l’Alfa alla sua missione originaria, quella delle auto sportive premium. Un percorso cominciato dando lo sviluppo iniziale della 4C in outsourcing e, successivamente, ricostituendo un Centro di progettazione autonomo a Modena che realizzerà la Giulia a trazione posteriore. Centro che da oggi si avvale della grande esperienza di Roberto Fedeli.
Diciamo subito come la nomina di Roberto Fedeli non sia nel modo più assoluto conseguente al leggero ritardo della Giulia, peraltro limitato alla sola Quadrifoglio. Al riguardo, infatti, quando si parte dal classico “foglio bianco” creando da zero piattaforma, vettura, motori e perfino il reparto progettazione, slittamenti del genere sono fisiologici. In altre parole, è semplicemente questione di messa a punto finale e di offrire al cliente un prodotto ineccepibile, perché Alfa Romeo non può più permettersi di sbagliare, nemmeno minimamente. Il resto è gossip, così come lo erano certi articoli che annunciavano l’impossibilità per la Giulia Quadrifoglio di scendere sotto gli 8 minuti al Nurburgring, salvo poi rimangiarsi tutto una volta ufficializzato il record di 7 minuti e 39 secondi. In sostanza, la gamma completa della Giulia la potremo ammirare tra poche settimane al Salone di Ginevra, assieme al Maserati Levante. Modello, quest’ultimo, anch’esso in leggero ritardo sulla tabella di marcia, perché non è mica uno scherzo realizzare il primo SUV nella storia del Tridente, rifare da cima a fondo lo stabilimento di Mirafiori e riqualificare il personale.
Come anticipavamo in apertura, la Direzione tecnica di Alfa Romeo e Maserati affidata a Fedeli si prefigge, secondo noi, anche l’obiettivo di una più stretta collaborazione tra le due Case di prestigio. Oggi, infatti, vi è per esempio il motore V6 da 60° Twin Turbo Maserati 3.0 a benzina con basamento prodotto negli USA e la parte alta realizzata alla Ferrari, nonché il completamente diverso V6 da 90° Twin Turbo 2.9 destinato all’Alfa Romeo Giulia. Quest’ultimo derivato direttamente dal V8 Ferrari e prodotto interamente a Termoli. Potere facilmente capire come tale coesistenza non sia molto proficua in termini di costi industriali, oltre al fatto che il V6 Twin Turbo Maserati sia arrivato all’apice del suo sviluppo. Conseguentemente, è prevedibile un’estensione del V6 2.9 ai modelli Maserati, rispettando le specificità dei singoli Marchi, e il progressivo pensionamento dell’unità (peraltro ottima) con “parentele” americane. Inoltre, sotto la regia di Fedeli la collaborazione tra Alfa Romeo e Maserati potrebbe implementarsi anche attraverso lo sviluppo delle versioni ibride di Giulia e Levante.
Tornando al curriculum di Roberto Fedeli, in Ferrari l’ingegnere toscano ha avuto un ruolo principale nello sviluppo di parecchi modelli, a cominciare dalla F355 che con il suo fondo piatto e il primo cambio elettroattuato ha rivoluzionato il modo di concepire una supercar sportiva. E potremmo citare anche altri modelli come 360 Modena, 550 Maranello, 575, 599 Fiorano e compagnia bella, ma la svolta professionale di Fedeli vi è stata nel 2007 con la promozione a Direttore Tecnico della Ferrari. E da quel punto in poi la paternità delle varie California, 458 Italia, 458 Speciale, California T e 488 è da attribuire esclusivamente a lui, senza dimenticare LaFerrari (la potete ammirare in foto), il modello più potente e avanzato nella storia del Cavallino Rampante. In conclusione, con la nomina di Roberto Fedeli alla Direzione Tecnica di Alfa Romeo e Maserati il rilancio dei due Marchi è ancora più credibile.
Gian Marco Barzan