MotorAge New Generation

Bremen Classic Motorshow 2016 : Svettano le supercar italiane Anni 70

In questi giorni si tiene l’edizione 2016 del Bremen Classic Motorshow, kermesse annuale che di fatto apre la stagione internazionale delle auto storiche. Tra gli eventi di quest’anno vi è la mostra “Die 70er: Einfach Keil”, dedicata alle linee futuristiche degli Anni 70. L’Italia è molto ben rappresentata con modelli che rispondono ai nomi di Alfa Romeo Caimano, Lamborghini Countach, Lancia Stratos e Maserati Khamsin.

Il Caimano rivoluzionario
Realizzata in esemplare unico da Italdesign Giugiaro, su richiesta dell’Alfa Romeo, la Caimano è una sportiva con meccanica Alfasud che interpreta in modo particolare il concetto di carrozzeria a due volumi. Il frontale è basso, in virtù della compattezza del propulsore Alfa Romeo Boxer, mentre l’andamento a cuneo della linea è una costante di molte realizzazioni di Giugiaro e trova in questo prototipo la sua massima espressione. L’abitacolo a due posti è chiuso da una cupola di vetro che ricorda, a tratti, una navicella spaziale. Da notare, infine, che normalmente la Caimano è esposta al rinato Museo Storico Alfa Romeo di Arese.

Tre capolavori di Marcello Gandini
Dal canto loro Lamborghini Countach, Lancia Stratos e Maserati Khamsin sono state disegnate da Marcello Gandini per Bertone. Gandini ha un talento straordinario, tanto è vero che questi come molti altri modelli da lui creati sono di bellezza mozzafiato, ma soprattutto non conoscono i rigori del tempo, dimostrando una modernità impressionante ancora oggi. Al riguardo, con le sue portiere ad elitra, il corpo vettura basso e largo e la spettacolarità della silhouette, la Lamborghini Countach continua a stupire al suo passaggio e a far innamorare nuove generazioni.

Difficile trovare un’auto esteticamente più cattiva di questa, tanto è vero che il nome Countach per una volta nella storia della Lamborghini non ha a che vedere con un toro, ma è un’espressione piemontese di meraviglia. Espressione che un operaio della Bertone esclamò quando la vide per la prima volta. E a tanta cattiveria, corrispondono performance adeguate, frutto di un V12 centrale con un carburatore per cilindro e potenze che arriveranno fino a 455 CV. E questa sportività viscerale, il “Dna” tipico dei capolavori di Gandini si ritrovano nella Lancia Stratos, la più affascinante auto da rally mai realizzata, spinta dal V6 Dino Ferrari “giunto all’ultimo momento” (pochi sanno che la Lancia stava prendendo accordi con Maserati per la fornitura del motore) e che nelle versioni turbo da competizione sfiorerà i 500 CV.

Quanto alla Maserati Khamsin, si tratta dell’ultima auto del Tridente concepita sotto la direzione di Giulio Alfieri. Equipaggiata dal V8 4.9 litri anteriore erogante 320 CV “che tuona come il carro di Giove”, la Khamsin (nome di un vento del deserto) è un coupé 2+2 da 280 km/h. Ma soprattutto la linea di Marcello Gandini è magnificamente drammatica, altamente espressiva e molto probabilmente ne rappresenta la Maserati stradale più affascinante di tutti i tempi.

Gian Marco Barzan

Exit mobile version