Il Gruppo PSA ha divulgato un comunicato per precisare che i valori di tutti i suoi propulsori sono in regola.
E lo stesso, ci mancherebbe, ha fatto FCA.
Il gruppo italo-americano ha annunciato di aver condotto esami interni per accertare la conformità dei suoi motori. Per il management è essenzialche che il pensiero ” FCA e Diesel a norma – in ogni test “, debba diventare un “leitmotiv” dominante nel mentalità comune.
Precisando che “i sistemi di controllo funzionano nello stesso modo a parità di condizioni, sia che il veicolo si trovi in laboratorio o su strada. I nostri veicoli, se testati in base all’unico ciclo di prova prescritto dalle norme Europee (Nedc) fanno registrare risultati entro i limiti di legge e rispettano le relative prescrizioni”.
L’Unione Europea si sta adoperando perché venga adottata una nuova procedura di test, e come altri grandi marchi anche FCA si sta già muovendo perché le modalità di calcolo delle emissioni possano più facilmente adeguarsi al previsto standard RDE (Real Driving Emissions test), tra quelli in sviluppo votati a diventare il nuovo sistema di valutazione.
In nordamerica si viaggia su un binario simile. Anzi, nel recente periodo il Gruppo ha messo in bacheca importanti riconoscimenti in fatto di rendimento dei motori, e quindi di immagine.Negli USA il 3 litri Ecodiesel è stato riconosciuto tra i migliori motori 2016. Ciò è avvenuto per il secondo anno consecutivo, dopo per proprio il sei cilindri Diesel si è rivelato tra gli assi nella manica per il premio canadese King of Truck.
Quindi il programma di affinamento delle tecnologie per superare vari tipi di test, vale dai motori piccoli fino ai più muscolosi. Questo soprattutto sui mercati “sensibili”. Confidiamo che la stessa attenzione valga anche su mercati più, per così dire, accondiscendenti. Le strategie e le promosse circa la partecipazione al controllo del clima e della mobilità sostenibile lo impongono. L’immagine positiva sul mercato pure.