Ma tra chi si interessa di Formula 1 non mancano certo motivi di dibattito. Per esempio, continua a esserci curiosità per il ritorno di Renault in F1 come costruttore (veloce a svelare la sua monoposto).
Il marchio francese, che lo scorso 3 dicembre ha riacquistato la Lotus, vuole aprire un nuovo corso. Tra incognite e strategie riparte con forti ambizioni, questo è certo. Anche se coprire il “gap” rispetto a Mercedes e Ferrari dopo cinque anni sarà un’impresa quantomeno ardua. Sarebbe incredibile vincere al primo colpo, e Renault ci va cauta, lasciando intendere di considerare un primo anno di messa a punto e un secondo di avvicinamento ai migliori. Si vedrà. Ma il “boss” Carlos Ghosn, in realtà non nasconde di voler fare presto e puntare al ruolo di protagonista.
Un’incognita è data dall’esperienza dei due giovani piloti messi alla guida della nuova R.S. 16, presentata pochi giorni fa a Guyancourt. Scelta come sappiamo condizionata dalle leggi del marketing e la necessità di sponsor per Renault. Così, quando pareva tutto deciso, a farne le spese è stato l’arrembante venezuelano Pastor Maldonado (si dice per rimasto senza l’appoggio dei suoi sponsor, ma è difficile crederci del tutto visto che portava con sé un sedile importante: forse lo sponsor di Stato del suo Paese non rientrava in certe strategie politiche?).
Pastor Maldonado (che aveva già guidato la Lotus, anche se un po’ pentito di aver lasciato la Williams) è un pilota grintoso, in crescendo. Di fatto, l’accordo è saltato.
Partner, il debuttante inglese Jolyon Palmer, altro figlio d’arte, che approda in Formula 1 dopo aver vinto la GP2 nel 2014 ed esser stato pilota di riserva della Lotus nel 2015.
Due di sicuro talento, ma saranno in grado di reggere la pressione data dal rappresentare una scuderia che vanta 23 titoli mondiali tra piloti e costruttori, 552 GP disputati in 34 stagioni, 168 vittorie con 5 team differenti e in passato ha avuto tra le sue fila campioni del calibro di Fernando Alonso e Alain Prost? Dalla loro parte ci sono la giovane età e la voglia di affermarsi nel circuito che conta, ma basteranno nel breve periodo? Più facile pensare ad almeno un anno di transizione, anche se il presidente Carlos Ghosn punta al massimo.
Quanto alla vettura, si è deciso di puntare sulla continuità con la Lotus, almeno per quanto riguarda la livrea: più nera che gialla. Novità anche per quanto concerne la gestione sportiva e commerciale: la gestione sportiva, Renault Sport Racing, sarà affidata a Fréderic Vasseur, ex dirigente della ART GP fondata insieme a Nicolas Todt (figlio di Jean). Avrà il compito di coordinare le strutture di Viry ed Enstone, sede dell’ex team Lotus, che forniranno rispettivamente le power unit e i telai e, insieme al direttore tecnico Bob Bell, farà riferimento al direttore responsabile Cyril Abiteboul, già team principal della Caterham nel 2013 e nel 2014; completano l’organigramma Nick Chester responsabile dei telai e Remi Taffin per quanto riguarda i motori.
A Renault Sport Racing saranno affidate tutte le competizioni automobilistiche di Renault. Quindi Renault Sport Formula One Team potrà contare anche sull’esperienza fatta con il team Renault e.dams in Formula E sulle monoposto elettriche. Potrebbe rivelarsi una carta importante.
Andrea Sicuro