L’intera gamma della Giulia al prossimo Salone di New York. Le novità più importanti riguardano la trazione integrale Alfa Q4, disponibile a richiesta sugli allestimenti Giulia e Giulia TI, nonché il motore 2.0 a iniezione diretta di benzina turbocompresso erogante 276 CV.
Quando equipaggiate dalla trazione integrale intelligente Alfa Q4, Giulia e Giulia TI si rivelano ideali anche negli inverni pesanti, grazie alla motricità ottimale sui fondi ghiacciati o innevati. Normalmente la vettura si comporta come una trazione posteriore, salvo trasferire fino al 60% della coppia all’avantreno in appena 150 millisecondi, nel momento in cui le condizioni d’aderenza peggiorano. Riguardo il cambio, si tratta dell’apprezzato ZF a 8 rapporti con convertitore di coppia sviluppato su specifiche Alfa Romeo. Tra le sue peculiarità, figurano il tempo di cambiata completa in meno di 100 millisecondi (a titolo di confronto l’Alfa TCT della 4C ne impiega 130), nonché le scalate multiple della funzionalità manuale che avvengono tenendo tirato il paddle di sinistra. E a proposito di paddle, questi ultimi sono fissi al piantone, in stile Ferrari e Maserati per intenderci. Da notare come il setup manuale sia gestibile anche attraverso la leva centrale che, come avviene sulle auto da competizione, va tirata per salire di rapporto e spinta per scalare.
Il motore 2.0 turbo a iniezione diretta di benzina, associato alla trazione posteriore oppure all’integrale Q4, è di progettazione e realizzazione al 100% Alfa Romeo. Un propulsore sviluppato a partire dal classico “foglio bianco” dai tecnici Alfa, prodotto interamente nello stabilimento italiano di Termoli e che non ha la minima parentela con altre unità del Gruppo FCA. In dettaglio, la potenza massima di 276 CV è notevole sia in rapporto alla cilindrata, sia nei confronti dei 245 CV sviluppati dal BMW due litri TwinPower Turbo (peraltro al momento non disponibile sulla Serie 3, concorrente per eccellenza della Giulia). Realizzato interamente in alluminio, come i leggendari 4 cilindri bialbero Alfa Romeo di una volta, il nuovo 2.0 della Casa milanese vanta anche il sistema MultiAir sul lato aspirazione. In sostanza si tratta di un motore molto sportivo e nel contempo elastico, in virtù soprattutto del picco di coppia pari a 400 Nm costante da 2.250 a 4.500 giri/min.. Infine, le performance della Giulia 2.0 vedono l’accelerazione 0-100 km/h coperta in 5”5/10, a fronte della velocità massima di 240 km/h. Quest’ultimo, francamente, un valore non elevatissimo in rapporto alla potenza in gioco, specie considerando come la “vecchia” 156 GTA con motore da 250 CV raggiungesse tranquillamente i 250 km/h. Ma in fondo ha poca importanza, poiché le alte velocità sono praticabili ormai solo in circuito.
La top di gamma Giulia Quadrifoglio rimane un esempio del ritorno alla supremazia prestazionale di Alfa Romeo, dopo parecchi anni. Con i suoi 510 CV, il motore 2.9 V6 bi-turbo di origini Ferrari è il più potente in assoluto nella storia delle Alfa stradali e, complice il peso contenuto, consente di accelerare da 0 a 100 km/h in 3”9/10 e raggiungere 307 km/h di velocità massima. Il tutto all’insegna di peculiarità che rimandano alla migliore tradizione della Casa di Arese (comuni anche alle Giulia normali), dalla trazione posteriore alle sospensioni raffinate, dalla perfetta distribuzione dei pesi sui due assali al cambio manuale sportivo. E a proposito del cambio, sarà un piacere svolgere il punta tacco grazie alla pedaliera ben disposta, con tanto di acceleratore infulcrato in basso stile Alfa 1750.
L’Alfa Romeo Giulia ha una linea personale e moderna, con sapienti richiami alla tradizione della Casa di Arese. Al riguardo, la forma del terzo vetro laterale ricorda moltissimo quella dell’Alfetta e, detto molto francamente, quanti sostengono (a torto) somiglianze con modelli BMW, dovrebbero imparare a conoscere più a fondo la storia dell’Alfa Romeo. E questo essere Alfa come non mai negli ultimi 30 anni, lo ritrovi da tutte le prospettive d’osservazione: frontale, laterale, tre quarti anteriore, tre quarti posteriore, posteriore pieno e vista dall’alto. I designer della Giulia hanno attinto dall’esperienza di un Marchio con 105 anni di storia, facendo la spola tra Torino e il Museo Storico Alfa Romeo di Arese dove hanno trovato l’ispirazione. E che ispirazione!
Come abbiamo potuto verificare personalmente al recente Salone di Francoforte, la Giulia ci ha colpito favorevolmente per l’alta qualità complessiva. Qualità senz’altro allineata alle migliori competitor, con qualche punto a favore come ad esempio le guide di scorrimento dei sedili totalmente ricoperte, al contrario di quanto avviene sulla BMW Serie 3. Inoltre, gli accostamenti tra pellami pregiati e legno regalano un’atmosfera da alto artigianato italiano. Senza dimenticare anche in questo caso i richiami al passato glorioso, come ad esempio le bocchette laterali di aerazione che sono la trasposizione in chiave moderna di quelle dell’Alfetta GT. Concludendo, la Giulia è veramente “la più Alfa tra le Alfa”.
Gian Marco Barzan