Con la presentazione di 7 vetture al Salone di Ginevra, FCA ha dimostrato di essere più vitale che mai e di guardare con serenità al futuro. Futuro che, almeno nei prossimi due anni, non dovrebbe comportare novità sul versante delle alleanze.
Per il Gruppo italo americano si è chiuso il 2015 con una performance ottima e ampiamente superiore agli obiettivi che si era posto, nonostante vi siano stati alcuni cambiamenti nelle condizioni dei mercati rispetto alle aspettative del piano. Attualmente stanno entrando nella fase operativa i piani di rilancio dei marchi Alfa Romeo e Maserati, dopo qualche piccolo ritardo fisiologico, mantenendo fede alla politica di produzione in Italia dell’alto di gamma. Contrariamente a quanto si paventava cinque anni or sono, infatti, il 100% della produzione Alfa Romeo e Maserati è e rimarrà nella nostra nazione dividendosi tra gli stabilimenti di Torino Mirafiori, Grugliasco, Modena e Cassino. Quest’ultimo ormai un sito dedicato completamente all’Alfa Romeo. Quanto agli obiettivi del medio periodo, FCA ha aumentato i target al 2018 puntando a conseguire ricavi di 136 miliardi di euro, Ebit adjusted di 8,7- 9,8 miliardi, utile netto a 4,7- 5,5 miliardi e posizione finanziaria netta attiva per 4-5 miliardi di euro. In sostanza, a quanto si ipotizza, solo dopo il 2018 si potrà parlare di eventuali alleanze per FCA, in virtù di una posizione ancor più forte e consolidata del gruppo italo americano rispetto a oggi.
FCA ha in seno marchi di grande immagine mondiale, ciascuno con la propria missione che s’intende valorizzare. Stiamo parlando, infatti di Alfa Romeo, Fiat, Maserati, Chrysler, Dodge e Jeep che vantano globalmente un’offensiva di prodotto a 360°, dall’utilitaria chic alla supercar. Una delle sfide più esaltanti sarà implementare le sinergie di gruppo, mantenendo inalterata la specificità dei singoli brand. A quest’ultimo riguardo, possiamo ipotizzare una futura stretta collaborazione tra Alfa Romeo, Maserati e Dodge, estendendo la piattaforma Giorgio del Biscione sia al Tridente che al marchio americano. Quanto a Fiat, Chrysler e Jeep, la loro collaborazione a livello di piattaforme, motori e luoghi di produzione continuerà sicuramente e molto probabilmente verrà ampliata. Peccato che Lancia, relegata ormai a un brand per il solo mercato italiano, difficilmente sarà della partita.
Tornando a trattare delle alleanze, uno dei rischi che queste comportano è il sovrapporsi di marchi e mercati. A quest’ultimo proposito, secondo la nostra personalissima opinione un’eventuale partnership tra FCA e General Motors potrebbe indurre a “concorrenze in casa”, soprattutto a livello dei brand generalisti. Ma in fondo non è mica detto che per forza di cose FCA debba allearsi a 360° con qualcuno. Tra il rimanere soli e un “grande matrimonio” esiste la terza via, ossia le alleanze di scopo. Si vedano al riguardo le operazioni Fiat- Mazda per 124 Spider su base MX5- e Fiat-Ford per Ka su base 500.
Gian Marco Barzan