Le vette delle World Car esaltano le anteprime
La scelta tra le finaliste, la conquista dei premi di prestigio al World Car of the Year al Salone di New York è stata soprattutto una questione tra giapponesi e tedesche. Intanto si è doppiamente confermato il potere ammaliante della Mazda MX-5 . Reduce da una valanga di premi, la spider nipponica ha fatto il colpo grosso convincendo la maggioranza della giuria internazionale proveniente da 23 Paesi a renderle omaggio con l’assoluto World Car of The Year 2016 (WCOTY). In aggiunta ha voluto premiare la MX-5 per il suo stile conferendole anche il World Car Design.
Nel titolo di World Car la MX-5 si è messa dietro in finale Audi A4 Sedan/Avant e Mercedes-Benz GLC.
Masahiro Moro e Ikuo Maeda, in rappresentanza dei vertici manageriali di Mazda Motor Corporation, straripavano di orgoglio da tutti i pori. Dopo Mazda2 nel 2008, MX-5 è il secondo modello del marchio a conquistare il WCOTY, ma il primo a fare questo bis di riconoscimenti.
Del resto, i premi che contano significano riflettori puntati. Soprattutto su Toyota Mirai, Audi R8 e BMW Serie 7.
Quella della Mirai è stata per molti una vittoria un po’ a sorpresa per il titolo di World Green Car . La berlina fuel cell alimentata a idrogeno rappresenta la tecnologia di propulsione su cui la Casa delle Tre Ellissi sta investendo parecchio, e lo stile futuristico ne sottolinea lo spirito. Sul podio delle Green Car ha preceduto la Chevrolet Volt e la sorella Toyota Prius Hybrid (di cui è stato presentato il modello plug-in).
La sportiva a due posti di Ingolstadt, Audi R8, è stata invece eletta World Performance Car (per concorrere al titolo occorre una produzione che superi almeno le 500 unità). La Audi R8 con trazione quattro e motore V10 centrale, arriva in versione plus a sfoggiare 610 CV per poter accelerare da 0 a 100 km/h in 3,2 secondi. Nella classifica delle Performance Car ha quindi preceduto Honda Civic Type R e Mercedes-Benz AMG C63 Coupé.
Infine, il podio delle prescelte come World Luxury Car che ha visto l’ammiraglia BMW Serie 7 prevalere su Audi Q7 e Volvo XC90. Insomma, giusto un paio di modelli a inserirsi sul campo di battaglia nippo-germanico.
Da segnalare due “chicche”, due anteprime che si sono trovate al Salone newyorchese ad affiancare i modelli premiati.
Mazda ha portato in passerella MX-5 RF (“retractable fastback”). Guarda caso, il tetto retraibile “a scomparsa veloce” è diventato l’elememto inttorno al quale gira una riuscitissima caratterizzazione estetica.
Design personalizzato in stile fastback – tutto concentrato per dare spazio ed esaltare il tetto a comando elettrico: si apre e si chiude in 12” e risponde alla pressione di un tasto fino a che l’a sinuosa roadster non superi la velocità di 10km/h. Molto bella nella dedicata tinta Machine Grey frutto di un nuovo sistema di verniciatura a tre strati e che rende merito alle forme scolpite.
Audi, invece, forte già del titolo Performance car della R8 ha offerto agli sguardi la stupenda variante R8 Spyder. Altissima tecnologia, trazione quattro, motore V10 da 540 CV. Magari non quanti la più veloce delle R8 Coupé, ma ciò che conta è il potere ammaliante di una reale opera d’arte motoristica.
Differenti obiettivi dei modelli devono solleticare diversi modi di pensare. I fatti, indicare come sempre i valori in campo. Senza condizionamenti.
Fabrizio Romano