BMW sfoggia la sua reputazione
La filiale italiana di BMW si è confermata al secondo posto per la ” buona reputazione “. Il Reputation Institute ha stilato la classifica RepTack 2016 delle 50 aziende dalla più alta reputazione in Italia. Ferrero, per il secondo anno, si è confermata l’azienda leader in Italia (85,8 punti), seguita appunto da BMW (82 punti) che ha conquistato il podio risultando però anche la prima azienda straniera e la prima nel settore automotive. Notevole la salita al terzo posto di Pirelli (81,5), che dallo scorso anno ha guadagnato una dozzina di posizioni.
La filiale italiana della Casa di Monaco arriva al podio per il quarto anno consecutivo, avendo collezionato un terzo, un primo e due secondi posti.
Merito certo di una grande lavoro di promozione a 360 gradi. Questione soprattutto di immagine e di quanto questa rifletta nell’istinto collettivo. I nuovi modelli, l’innovazione scaturita in realtà quali ” i ” Performance, e poi l’affidabilità, la cura della clientela nel post-vendita; perfino scelte di contorno come entrare in un gioco di successo come Need for Speed per promouvere i valori sport di “M” e M2 e non tralasciare i cuori e la passione di nessuno. Senza scordare il ruolo fashion di Mini o gli “affezionati” tenuti stretti dal comparto Motorrad.
Sergio Solero, Presidente e A.D. di BMW Italia, si è detto entusiasta di come le persone identifichino i brand del gruppo con valori positivi. Ovviamente va orgoglioso delle attività del gruppo nella realtà del sociale. Esempi, la scuola di sci per disabili di Salice d’Ulzio, il Dynamo Camp, la collaborazione con San Patrignano al progetto BocciaRio. Tutto ottimo, ma non sorvoliamo sul fatto che certe conquiste si ottengono anche con iniziative di puro marketing impreditoriale: il Teatro alla Scala, la vela, la Golf Cup International, torneo inaugurato proprio qualche giorno fa.
Comunque sia, un altro buon modo di festeggiare per BMW Group, nell’anno in cui celebra i cento anni di storia nel mondo e i 50 proprio in Italia.