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Bus e regole UE per evitare stragi

bus incidenteDopo il tragico incidente accaduto in Spagna, nel quale hanno perso la vita molti ragazzi, anche italiani, l’Unione Europea ha fatto il punto su alcune regolamentazioni che possano il più possibile contrastare il ripetersi di eventi del genere. Che siano regole UE rimaneggiate o messe in luce sull’onda dell’attualitò poco importa; basta che servano per favorire la sicurezza di chi viaggia e l’affidabilità di chi sta alla guida e ha la responsabilità di tanti.

Il conducente deve obbligatoriamente avere un periodo di guida alternato ad un periodo di riposo. La direttiva dell’Unione Europea precisa che non questi non debba guidare per più di 9 ore consecutive come standard. Il limite può arrivare alle 10 ore ma solo al massimo due volte a settimana.

La quota settimanale è importante ed è stata  regolamentata: non deve superare le 56 ore, ma nel lavoro di  due settimane consecutive, complessivamente le ore alla guida non possono superare le 90.

La UE stabilisce anche che dopo una guida di 4 o 5 ore l’autista deve effettuare una pausa di 45 minuti, oppure due pause frazionate, da 15 e 30 minuti.

In realtà le regole sono spesso soppiantate da motivi economici. Poi subentrano fattori personali, nel senso che nessuno può stabilire se le ore non lavorative dell’autista siano utilizzate per riposare o per fare festa fino a poco prima di intraprendere il viaggio. Peccato poi, che l’Unione Europea non tenga conto dei viaggi organizzati a data aperta, “a posti completi”, che fanno spola tra Sud ed Est europeo.

Secondo le valutazioni scaturite dalla Conference dell’IBE, con il mercato liberalizzato parrebbe che i viaggi in bus sulle lunghe distanze abbiano avuto un incremento di addirittura il 40%. Più offerta, maggiore scelta e variabilità dei costi. Ma con quali risultati per la sicurezza? Viene da chiederselo. La competitività fa giocare sempre “pulito”?. Abbiamo dei dubbi.

Di fatto, Nicola Biscotti, presidente dell’Anav, Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori, sottolinea che l’autobus si dimostri comunque lo strumento più sicuro sulla strada: “basti pensare – afferma – che è 40 volte più sicuro dell’automobile e circa 300 volte più di motocicli e ciclomotori per chilometro/passeggero”. “Ha comunque grande importanza il rispetto di una serie di regole per garantire la sicurezza. La prima è evitare di acquistare un servizio di trasporto a prezzi stracciati”.

Avrà regione, ma resta ancora oscuro o almeno non ben definito, il modo in cui si calcola il prezzo medio passeggero chilometro. Il costo medio citato di 1,60 euro passeggero km non rende molto chiari i parametri di calcolo. Visto che è importante, ci stiamo lavorando per avere delucidazioni in merito. Che si tratti di servizio scolastico o trasporto in genere.

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