E’ stata la stessa casa di Borgo Panigale a rendere noto l’acquisto del compagno di scuderia di Valentino Rossi (che lo saluta senza nostalgie o piagnistei).
“Ducati annuncia di aver raggiunto un accordo con Jorge Lorenzo grazie al quale il pilota spagnolo disputerà il Campionato Mondiale MotoGP nel 2017 e nel 2018 in sella alla Ducati Desmosedici GP del Ducati Team” – recita il comunicato diffuso da Ducati. Prima ancora Yamaha aveva annunciato la separazione da Jorge, senza però rivelare ancora il suo sostituto (si fa però il nome di Maverick Vinales).
Se non si pesano col bilancino simpatie e antipatie, parrebbe un bel colpo da novanta quello messo a segno dal team italiano che prova a rilanciare le proprie ambizioni da titolo ma che inevitabilmente apre scenari impensabili da qui fino alla fine della stagione e per la stagione che verrà. Intanto quale dei due Andrea farà posto a Lorenzo in casa Ducati? Iannone o Dovizioso? Impensabile pensare a una terza moto (il budget diremmo che è già stato prosciugato).
Più facile pensare a un benservito che, comunque sia, va ad accentuare un certo senso di insofferenza, di convivenza forzata tra i due piloti che, certo, non si sono presi benissimo nell’ultimo periodo. Forse l’annuncio è arrivato troppo presto. Per certi versi sarebbe stato meglio aspettare un momento meno “caliente” del mondiale? La ricerca della risposta si presta a più interpretazioni. Di certo la manovra della scuderia di Borgo Panigale apre orizzonti indecifrabile anche in casa Yamaha.
A naso, verrebbe da dire che gli unici che ci guadagnano (per ora) sono proprio i due piloti Yamaha. Lorenzo, ovviamente, che non solo guadagnerà di più ma di fronte a sé avrà una sfida accattivante e stimolante: vincere con Ducati, impresa non riuscita al collega Valentino Rossi, e riuscire in un’impresa compiuta dal solo Casey Stoner, un mito per i tifosi della rossa. Non sarà facile e a prima vista sembra una pazzia quella compiuta dal maiorchino nel rinuncia alla moto migliore per salire su una che non vince da 94 Gp. A Borgo Panigale l’unico titolo risale al 2007, conquistato da Stoner.
Oltre a quest’ultimo, gli unici in grado di vincere almeno un Gp con la Desmosedici sono stati Loris Capirossi e Troy Bayliss. Non proprio una passeggiata quindi. Il rischio è quindi di compiere un vero salto nel buio. Dovesse fallire, sarà difficile rimettersi in carreggiata; in caso contrario, entrerebbe nella leggenda. Vincere il mondiale con due moto diverse rappresenta infatti un’impresa riuscita solamente a pochi piloti: Casey Stoner (Ducati 2007 e Honda 2011), Valentino Rossi ed Eddie Lawson su Honda e Yamaha, Giacomo Agostini (MV Agusta e Yamaha) e Geoff Duke (Norton e Gilera). Jorge è dunque a un bivio decisivo della sua carriera.
Scelta saggia quella della Yamaha. Se non fosse che Valentino è una persona orgogliosa e non sembrerebbe avere intenzione di rinunciare alle proprie ambizioni iridate per favorire il compagno, specie dopo il burrascoso finale della stagione scorsa. Una frattura mai ricomposta del tutto nonostante i convenevoli di rito e le dichiarazioni di facciata da parte dei diretti interessati. Resta da vedere se Lorenzo vivrà questa stagione da separato in casa o se tutto andrà avanti come se niente fosse. Le incognite sono tante sia per il presente sia per il futuro prossimo…
Andrea Sicuro