Certo, Jorge Lorenzo ha terminato anzitempo la sua gara, ma al semaforo verde ha confermato di essere il solito cannibale piazzandosi davanti a Rossi, Marquez e Dovizioso. Mai come stavolta l’illusione si è però rivelata effimera perché tempo due tornanti ed è Dovizioso a prendere il largo seguito da Rossi e Marquez. Lo spagnolo ha dunque preso il largo al terzo giro portandosi dietro sia il Dottore sia il Dovizioso con due sorpassi magistrali. Nel frattempo fioccano le cadute: ad inaugurare le danze ci pensa Miller, davanti a Lorenzo, poi è il turno di Crutchlow ed Espargarò ma la caduta che non ti aspetti è proprio quella del campione del mondo che, tradito dal bagnato, perde il controllo della sua M1 ed è costretto al ritiro.
Tra il nono e il decimo giro, in vetta è intanto un duello a base di sorpassi e controsorpassi tra Rossi e Marquez. Duello che dura però poco perché Marquez continua a marciare sugli stessi ritmi mentre Valentino invece arranca e finisce per girare 6-7 decimi più lento rispetto allo spagnolo. Decisivo il cambio moto di cui Marc si è avvantaggio mentre Rossi ha faticato a causa dello scarso feeling con le gomme.
Il Dottore quindi finisce nella morsa di Vinales, Iannone e Dovizioso, consapevole che lo spazio per una rimonta si fa sempre più arduo quando mancano cinque giri al termine. A venire in aiuto di Rossi ci pensa però la buona stella (e chissà che questo non sia un segno del destino dopo la beffa mondiale dell’anno scorso…). Prima cade Vinales a causa della solita chiazza di bagnato che aveva fatto fuori Lorenzo in precedenza dicendo addio a un podio praticamente certo. Poi arriva come un regalo inaspettato pronto ad essere scartato il clamoroso autogol del team Ducati: i due Andrea lottano per la medaglia d’argento ma all’ultima curva Iannone ha la “brillante” idea di azzardare un sorpasso su Dovizioso finendo col centrarlo e sbatterlo fuori.
Seconda caduta consecutiva in due gare: per il pilota di Vasto l’avvio del campionato è da incubo. Marquez invece rilancia le sue quotazioni e si aggiudica i primi 25 punti della stagione che gli valgono la testa del Mondiale su un circuito che l’anno scorso l’aveva visto soccombere al rivale Rossi.
Andrea Sicuro