Se Mercedes comincia a dettare i ritmi del Mondiale, Rosberg vuole recitare la parte della lepre: 38 sono ora i punti di vantaggio su Hamilton. E la Mercedes, al podio numero 100, gongola: chi può davvero insidiare il suo regno?
La Ferrari viaggia tra alti e bassi, e conclude il GP con un risultato da magia. Al secondo gradino, Vettel ci è arrivato con una rincorsa che ha dello straordinario.
Dopo le disastrose qualifiche di sabato, il buon secondo posto con Sebastian Vettel può essere festeggiato come una vittoria, ma non senza tralasciare le pecche relative alla gestione di gara. In partenza il tedesco sperona il compagno Kimi Raikonnen costringendo le Rosse ad una corsa in salita fin da subito. Forzatamente molto aggressiva dopo la sosta ai box. Dalle retrovie, la rimonta di Vettel è a dir poco epica: dal quindicesimo fino al secondo posto. Ci sarebbe da celebrare un’impresa, ma sulla lavagna ci sono troppi errori che in tutte le prime gare sono costate penalità.
Ferrari dunque sempre a podio in stagione, ma con quella sensazione di “avremmo fatto ancora meglio se”.
Citazione di merito per la Red Bull che torna a recitare un ruolo da protagonista: Kvyat arriva terzo, Ricciardo quarto dopo essere schizzato davanti a Rosberg in partenza. Massa, sorpassato da Raikonnen nel finale, si è preso con la Williams il sesto posto, precedendo il campione del mondo Hamilton (che ha lasciato le qualifiche per il problema alle power unit) arrivato settimo. Anche da questo la Ferrari può ricominciare a fare i conti. La battaglia è aperta, e forse davvero basta un pizzico in più di quel “qualcosa” per. Il team c’è. E dovranno essere bravi a evitare nervosismi quando la stagione entrerà nel vivo e un punto perso o guadagnato potrà fare la differenza.
Andrea Sicuro