BMW M2 Coupé : c’è pista per te!
Con un motore 6 cilindri 3.000 cc TwinPower Turbo erogante 370 CV, la BMW M2 Coupé accelera da 0 a 100 km/h in 4”3/10 (con cambio M DKG) e raggiunge la massima velocità autolimitata a 250 km/h. Velocità che può essere innalzata a 270 km/h optando per l’ M Driver’s Package. Il tutto abbinato a un assetto che rasenta la perfezione.
Quella spinta che pare inesauribile
Il primo fattore che impressiona favorevolmente alla guida della BMW M2 è la spinta poderosa del motore, a partire da appena oltre il minimo fino ad arrivare alla fatidica zona rossa del contagiri. E in effetti, dando uno sguardo alla scheda tecnica, si scopre come la coppia massima pari a 465 Nm sia erogata da 1.450 giri/min. a 5.560 giri/min.. Merito della tecnologia TwinPower Turbo che consiste in aspetti come il turbocompressore a gas di scarico TwinScroll, l’iniezione diretta di benzina High Precision Injection, il variatore di fase degli alberi a camme doppio Vanos e il comando variabile delle valvole Valvetronic. Inoltre, il turbocompressore integrato nel collettore di scarico minimizza i ritardi di risposta della sovralimentazione stessa e riduce i consumi di carburante.
Cambiate istantanee
Il cambio M DKG a 7 rapporti opzionale è caldamente consigliabile, non certo per demeriti del sistema manuale di serie a 6 marce, ci mancherebbe, ma per la capacità di cambiare in modo pressoché istantaneo. Senza dimenticare come, a differenza di altre trasmissioni a doppia frizione, nei programmi più sportivi di funzionamento i passaggi di marcia siano piacevolmente “ secchi ”. Peccato che vi siano le levette (troppo piccole) solidali al volante del setup manuale, a rischio di generare confusione nelle ampie rotazioni dello sterzo. Molto meglio utilizzare la leva centrale che, correttamente, va tirata per salire di rapporto e spinta per scalare. Apprezzabili anche le modalità completamente automatiche, con un occhio di riguardo in più verso il comfort.
Effetto suolo
La BMW M2 Coupé è stata sperimentata a lungo nell’anello Nordschleife del Nurburgring, tanto è vero che scendendo in pista può esprimere pienamente tutte le sue qualità. Qualità eccezionali, osiamo affermare senza timori di smentita, poiché la capacità d’inserirsi nelle curve e di mantenere la traiettoria impostata non hanno riscontri nelle concorrenti. E poi c’è quella fantastica modalità MDM del Dynamic Stability Control che, sempre in pista, tollera lunghe derapate controllate prima di “riportare l’assetto nei ranghi”. Certo, vi è sempre la possibilità di escludere completamente il DSC, ma in questo caso solo i piloti molto capaci riescono a sfruttare al 100% l’assetto. In conclusione, potrà sembrare strano ma nelle curve più strette la BMW M2 Coupé appare ancora più divertente da guidare della sorella maggiore M4. Della serie… quando l’agilità si prende una rivincita sulla cavalleria.
Gian Marco Barzan