Furti di auto : come cambiano le tecniche dei ladri
I moderni sistemi di antifurto hanno senz’altro contribuito a scoraggiare i furti di auto, ma le tecniche diventano sempre più sofisticate e si moltiplicano le organizzazioni criminali che impostano la propria attività allo scopo di esportare dall’Italia i veicoli rubati.
Presso la Scuola Superiore di Polizia di Roma si è tenuta una tavola rotonda, promossa dalla Polizia di Stato e da LoJack Italia. All’ordine del giorno: “Rivoluzione furti di auto. Così cambiano le tecniche dei ladri. Analisi del fenomeno”.L’incontro è stato occasione per un confronto relativo agli aspetti più significativi del fenomeno dei furti auto che, seppure in diminuzione, continua ad interessare ogni anno centinaia di migliaia di veicoli: nel 2015 sono state 114.121 le autovetture rubate, a fronte delle 120.495 oggetto di furto nel 2014.
La tipologia ed il numero dei veicoli “prelevati” è variegata, anche se le vetture preferite dai ladri di auto sono quelle “piccole“. Il primato dei furti di auto è della Fiat Panda, Punto e Cinquecento, seguite a ruota da dalla Lancia y e l’inossidabile Fiat Uno.
Tra i marchi premium invece, sempre nel 2015, le più rubate sono state le Audi A3, A4 e Q5, la BMW 320 e la Mercedes A 180. Tra le Suv, le più amate dai ladri sono la Range Rover, sia Sport che Evoque, la Nissan Qashqai, la Toyota RAV 4 e la Kia Sportage.
Le differenze sulla quantità di veicoli rubati sono significative da regione a regione. Purtroppo, il primato dei furti di autospetta al Centro-Sud: Lazio, Puglia, Campania e Sicilia le regioni che più subiscono il fenomeno in rapporto al parco circolante. Però, rispetto al 2014, nel 2015 si è avuto un incremento in zone del Paese di solito tranquille come il Trentino-Alto Adige (+31,62%), la Valle d’Aosta (+23,8%) e la Basilicata (+21,04%) nonostante il dato complessivo nazionale sia calato del 4,75%.
Tutto questo sottolinea un panorama in continua trasformazione per la costante e rapida evoluzione delle tecniche adottate dai ladri nella sottrazione dei veicoli. L’ aumento della tecnologia presente nei veicoli, che normalmente rende più confortevole e sicura la guida da parte dei conducenti, ha determinato un crescente adeguamento nelle tecniche utilizzate dai ladri, infatti si registrano sempre più spesso furti hi-tech, portati a termine con dispositivi ad alta tecnologia.
“Il fenomeno dei furti di auto”, evidenzia Massimo Ghenzer – Presidente di LoJack Italia, “ha subito negli ultimi anni una decisa evoluzione con il forte coinvolgimento delle organizzazioni criminali nel business internazionale e il crescente utilizzo di dispositivi tecnologici in grado di sottrarre in pochi secondi veicoli di ultima generazione senza danneggiarli. Per stare al passo con l’evoluzione del fenomeno e contrastarlo efficacemente, LoJack da dieci anni opera al fianco di Forze dell’Ordine e delle vittime, e il suo ruolo di intelligence tecnologica e sul campo è oggi ancora più strategico”.
I moderni sistemi di antifurto se, da una parte, hanno contribuito a rendere più difficile, ma non impossibile il lavoro dei ladri, le tecniche per rubare la vettura diventano sempre più sofisticate e spesso, oltre al singolo ladro, che utilizza il veicolo rubato per commettere altri reati, sempre più strutturate appaiono le organizzazioni criminali che impostano la propria attività in maniera più complessa, con il fine anche di esportare dall’Italia i veicoli oggetto di furto, attività questa particolarmente redditizia.
La continua evoluzione del fenomeno dei furti di auto è sotto accurata analisi, per confrontare le varie esperienze acquisite sul campo e le strategie di contrasto nei confronti di reati che alimentano su diversi fronti il mercato illegale e incidono in modo particolarmente negativo sulla percezione di sicurezza da parte dei cittadini. Auguriamoci che tutto questo lavoro porti davvero a risultati positivi.
La redazione
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