Harakiri Mercedes, la Ferrari si fa sotto ma in Spagna vince Verstappen
La domenica delle prime volte. Si potrebbe partire da questa serie di dati statistici per descrivere l’incredibile corsa di Formula 1 a Montmelò. Succede che la Mercedes non va a punti (già un evento in questa annata) e lo fa nel modo più fragoroso: fuori sia Rosberg sia Hamilton che entrano in rotta di collisione dopo neppure un giro. Succede anche che la Ferrari riesce a terminare una corsa con entrambi i suoi alfieri, come mai era capitato in questo mondiale, entrambi a podio (dal quale, va detto, la Rossa non è finora scesa in questa stagione).
Ma il primo posto è ancora sfuggito a Maranello. A prendersi la copertina è Max Verstappen che scrive la storia come il più giovane vincitore di un GP: 18 anni, 7 mesi e 15 giorni soltanto e un sicuro avvenire dalla sua, come ha dimostrato anche il modo autoritario con il quale ha chiuso davanti ai più esperti ferraristi alla sua prima gara in Red Bull. Un epilogo inimmaginabile dopo l’annuncio in settimana del declassamento di Kvyat, retrocesso dopo aver mandato fuori pista Vettel nell’ultimo Gp in Russia, e la promozione di Verstappen. Gli aggettivi si sprecano per descrivere la performance odierna: è nata una stella, già si dice, ma il ragazzo ha ancora tutto da dimostrare a questi livelli anche se di tempo ne ha. Staremo a vedere.
Per giudicare invece la prestazione delle Ferrari si deve invece ricorrere alla classica metafora del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Il più ottimista direbbe che la dea bendata ha finalmente presentato il conto alle Frecce d’Argento e restituito un po’ di credito alla Rossa, bloccata da guai tecnici ed episodi che ne hanno finora limitato il rendimento. Per altri trattasi invece di occasione mancata. La verità, come spesso avviene, sta nel mezzo. Di fatto, per rilanciare le proprie ambizioni iridate, la Rossa dovrà partire dalle prestazioni nelle qualifiche ed ottenere piazzamenti migliori in griglia per non trovarsi sempre a rincorrere.
La classifica recita ora Rosberg a quota 100 punti, seguito da Raikkonen a 61, Hamilton a 57 e Vettel a 48. Il margine non è incolmabile ma urge darsi una svegliata e soprattutto incominciare a vincere. Alla luce di queste considerazioni, oggi i 25 punti erano d’obbligo.
Il momento clou alla terza curva quando, dopo il sorpasso al via di Rosberg ai danni di Hamilton, l’inglese tenta una manovra azzardata prende l’interno mentre il tedesco nel tentativo di difendere la posizione devia la monoposto del compagno che finisce sull’erba in testacoda. Le due vetture entrano così in rotta di collisione e finiscono fuori entrambe. Entra in pista la safety car e dopo 4 giri si riparte con Ricciardo al comando, seguito da Verstappen, Sainz e le due Ferrari di Vettel e Raikonnen. Verstappen fa presto il vuoto sui rivali mentre incomincia presto la battaglia tra le Ferrari e la Red Bull di Ricciardo che viene superato al 43° passaggio. Raikonnen può così concentrarsi sull’inseguimento a Verstappen che lo precede di 0.9 sec., mentre Vettel è indietro di 9”2.
Alla fine, il ko delle Mercedes ha regalato qualche novità e un po’ di “suspense” ad un campionato che ne aveva bisogno. All’interno del team Mercedes dovranno sistemare la situazione e capire come gestire la rivalità interna. Forse la “toccata” tra Rosberg e Hamilton è stata la coincidenza di un insieme di casualità.
Andrea Sicuro