Dalle Mini Classic alle Mini del rilancio, con il marchio britannico preso sotto l’ala del Gruppo BMW, ma che ha sempre mantenuto forte il sapore british. Sono passati quindici anni dall’avvio della nuova era, celebrati a fine Aprile nella storica fabbrica di Oxford. La prima Mini della nuova epoca fu una Cooper color Chili Red. Adesso siamo alla nuova generazione, ricca di varianti e special edition.
Quello nella città belga di Lommel è il 38° incontro per i fans; ne sono attesi almeno 3.500 provenienti da tutto il mondo, appassionati e possessori di Mini di tutte le generazioni. Con 130 Club a essere rappresentati.
Invitato d’onore “il professore di Rally”, come lo chiamano, Rauno Aaltonen che vinse il Rally di Montecarlo con una classica nel 1967. Il programma prevede musica dal vivo, party, intrattenimenti, l’immancabile mercatino degli accessori. Da votare i modelli più veloci, quelli più personalizzati.
Ma si parla e si parlerà anche di quale sia stata la Mini più bella o intrigante dell’ultimo anno. A MotorAge.it abbiamo fatto partire un sondaggio rivolgendo la domanda a giovani, sportivi, professionisti, creativi e possessori di Mini. In pole position c’è la Countryman Park Lane (nella foto wallpaper): preferita con trazione integrale All4 e motorizzata S ; la versione speciale ha fatto incetta di dotazioni John Cooper Works. Non a caso, tra le preferite è molto vicina proprio la sportiva Jhon Cooper Works .
Voi che ne pensate?
C’è però un fatto. A precedere l’International Meeting, Mini ha presentato la John Cooper Works in versione Cabrio (prima foto nella Gallery), che è la prima JCW convertibile della MINI di nuova generazione. Un altro tassello in famiglia.
Una cosa è certa, il culto delle Mini, dalle classiche alle moderne, è sempre carico di creatività, charme, bizzarrie (come quella dipinta alla Kiss o l’avventurosa RedMudder). Uno stile, che in questi meeting annuali trova la sua più verace espressione.