Se Le Mans era stata un indizio, il Mugello è diventata una prova: Jorge Lorenzo è l’uomo da battere. Il modo in cui si è imposto nel Gp d’Italia, davanti al pubblico ostile, beffando Marc Marquez al fotofinish nello sprint finale, conferma che le ambizioni del campione in carica possono concretizzarsi. Ha già dato le dimissioni da Yamaha, ma niente rancori: si guarda al business, ai risultati. E Lorenzo punta a congedarsi con un altro titolo iridato.
Al Mugello anche la dea bendata gli ha dato una mano, togliendo di mezzo dopo nemmeno dieci giri l’uomo più atteso, Valentino Rossi, il quale in quel momento stava insidiando il primato del maiorchino. Anche lui “beffato”, ma dalla moto.
Il contraccolpo in classifica per il Dottore è pesante: il gap dai rivali si dilata, troppo. Ora Lorenzo comanda a quota 115 punti, + 10 su Marquez e + 37 su Rossi, che così vede “rovinato” quanto di buono aveva fatto nelle ultime due gare. Il decimo alloro mondiale diventa per Rossi, per questa stagione, un sogno arduo da raggiungere.
Peccato perché il pilota di Tavullia partiva dalla pole conquistata sabato con la sua Yamaha e, nonostante una falsa partenza, era rimasto incollato al collega-rivale. Invece dopo 8 giri il motore si fonde e costringe Valentino al ritiro tra gli occhi sgomenti del pubblico di casa che si aspettava una gara trionfale. Invece è arrivata la quinta vittoria negli ultimi sei anni di Por Fuera che guadagna altri 25 punti in classifica, tra i fischi italiani.
E dire che la giornata non era incominciata bene per Jorge, che aveva subito la rottura del motore nel warm up. Inoltre, al momento del ritiro rossi stava girando più veloce di Lorenzo, oggi neppure irresistibile, visto anche l’affanno con il quale ha portato a casa la vittoria preziosissima. Arrivata per il rotto della cuffia. Ma al termine della stagione mancano ancora 12 gare. Un’eternità.
Gli ultimi due giri, soprattutto, sono da cardiopalma. I due connazionali si cimentano in una sfida di sorpassi e controsorpassi che si risolve soltanto all’ultimissimo metro. Marc riesce a passare Jorge all’ultima curva ma quest’ultimo ha un guizzo e in accelerazione la spunta per 19 millesimi di secondo quando la bandiera a scacchi andava alzandosi.
Dietro di loro Andrea Iannone che corona una grande rimonta e giustifica così l’ingaggio da parte di Suzuki annunciato in settimana. Al quarto posto Pedrosa mentre Dovizioso termina quinto dopo un testa a testa con il compagno in Ducati. Il team di Borgo Panigale porta nella top ten altri due piloti: Petrucci (8°) e Pirro (10°). Quanto a Maverick Vinales, futuro partner di Rossi in Yamaha, termina sesto, un po’ opaco rispetto alle qualifiche, valse la seconda piazza iniziale.
Andrea Sicuro