Mantenere nel tempo la propria forza di immagine. Succede ai modelli che hanno lasciato un segnoindelebile. La Peugeot 205 Cabriolet ha iniziato a fare tendenza nel 1986, quando ha debuttato, ed è attraente oggi, sempre giovanile a 30 anni di distanza. Non invecchia, diventa heritage. Una splendida giovane storica 30enne entrata a far parte del club delle vetture storiche.
La mano di Pininfarina, a cui venne affidata la trasformazione in Cabrio, si vede ed è innegabilmente riuscita. La 205 era già un successo giovanile, trainata dall’appeal della GTi sui giovani sportivi e dalla reputazione vincente nei rally della Turbo 16.
Pininfarina allestiva la sua interpretazioni Cabrio della 205 a Torino, lavorando sulle scocche, occupandosi dei rinforzi al telaio, dei parafanghi degli interni e ovviamente della capote.
Nel 1996, alla fine della produzione, risultano 72.142 gli esemplari preparati in circa dieci anni. Nata con motore 1.4, venne successivamente proposta la CJ (Cabriolet Junior) ad un prezzo d’attacco con il 1.1, ma a farsi ricordare ancora di più è l’edizione speciale Roland Garros con pelle bianca per gli interni e tessuto a quadri della capote ad azionamento elettrico.
Per celebrare l’ingresso della 205 Cabriolet tra le storiche, Peugeot ha deciso di inserire un paio di esemplari nel Parco Stampa, in allestimento CTi, cioè il top di gamma che monta il motore 1.6 della GTi da 115 CV. Un bel mix di eleganza e sportività, per la briosità del motore e l’assetto ben trattato, su un veicolo lungo 3,70 metri e dal peso di 935 kg. Con freni a disco anteriori da 247 mm autoventilanti, cerchi in lega e gomme 185.
Dopo le GTi, le Cabriolet risultano le 205 più ambite a livello collezionisti. Il Club Peugeot Italia ne ha censite un centinaio nel nostro Paese. Alcune si trovano alla Galerie Peugeot, il museo di auto storiche Peugeot di San Gimignano, dove è anche possibile noleggiarle per il proprio gusto, magari per le vacanze.