Vinales partner di Valentino nel dopo Lorenzo
Il prossimo anno il team Yamaha di MotoGP parlerà ancora italiano e spagnolo. Come si vociferava da tempo, sarà Maverick Vinales il sostituto di Jorge Lorenzo (che ha già firmato per la Ducati), e quindi il partner di Valentino Rossi alla guida della moto giapponese. Il pilota della Suzuki, che quest’anno sta facendo benissimo con la Suzuki, ha firmato un biennale andando a completare il puzzle del moto- mercato. Dopo l’annuncio di Lorenzo, mancavano infatti soltanto due tasselli: il primo riguardava appunto il compagno di scuderia del Dottore, il secondo aveva a che fare con il nome del pilota italiano che avrebbe fatto posto a Por Fuera su Ducati. Anche su quel fronte i giochi sono fatti: il team di Borgo Panigale ha deciso di scaricare Andrea Iannone, reduce da un inizio di stagione tutt’altro che indimenticabile, e di tenersi l’altro Andrea, Dovizioso. Iannone andrà invece a rilevare appunto Vinales alla guida della Suzuki per cercare una vetrina che è riuscito ad avere quest’ultimo.
“Tutta la Suzuki è estremamente grata a Vinales per aver contribuito alla crescita del progetto MotoGP e allo sviluppo della Suzuki GSX-RR, e anche per i grandi risultati che sono stati raggiunti” si legge nella nota diffusa da Suzuki che annuncia il divorzio dal catalano – “Il team Suzuki Ecstar continuerà a supportare Maverick in maniera incondizionata fino al termine della stagione 2016, con l’intento di raggiungere risultati ancora migliori nelle restanti prove della MotoGP. Auguriamo a Maverick un brillante futuro”. Contestualmente la Yamaha ha annunciato sul suo sito con un comunicato in due righe l’ingaggio del 21enne spagnolo che in questa stagione sta dando seguito alle promesse che già aveva dimostrato di poter mantenere ai tempi della defunta classe 125cc.
Il talento e la carta d’identità sono dalla sua parte e c’è da scommettere che all’ombra di Valentino a fargli da chioccia non potrà che migliorare. Difficile prevedere che possa essere già competitivo per Mondiale: troppe incognite si agitano sul futuro prossimo della MotoGp.
Intanto chi vincerà quest’anno? Lorenzo saluterà tutti con un altro titolo iridato? O diversamente sarà Valentino a prevalere prendendosi la rivincita dopo la beffa dello scorso anno? C’è sempre il terzo incomodo dato da quel Marc Marquez che può ribaltare i pronostici nella corsa al titolo, come si è visto nei primi Gp. A seconda di come finirà la stagione, ci sarà da scommettere che gli equilibri interni allo spogliatoio sono destinati a mutare considerevolmente. Se vinceranno Marquez o Lorenzo, Rossi vorrà certamente approfittare dell’assenza del compagno per andare a caccia del decimo titolo mondiale che andrebbe a suggellare una carriera pluridecorata.
In caso contrario, il pilota di Tavullia, appagata la propria fame e motivazione, a 37 anni suonati potrebbe accettare più di buon grado un ruolo da comprimario ed aiutare il team nella crescita di colui che lo scorso anno ha vinto il premio Rookie dell’anno per la classe regina e che già ai tempi dell’Aprilia aveva fatto vedere buone cose. Vincitore della classe Moto3 nel 2013, due settimane fa, nell’ultimo Gp di Le Mans, è salito a podio per la prima volta in carriera in MotoGp, giungendo terzo curiosamente alle spalle di Lorenzo e Rossi, vale a dire l’uomo che dovrebbe sostituire alla Yamaha e il suo futuro collega.
E’ tutta da verificare quale sarà la coesistenza tra i due. A parole, il Dottore, quando gli è stato chiesto se avrebbe preferito avere come compagno Pedrosa o Vinales, aveva affermato che era amico di entrambi. Va detto che in un contesto altamente competitivo come le corse sportive le amicizie contano picche e alla fine ad accaparrarsi la posta in palio è un uomo solo. Le gelosie e le inimicizie sono quindi all’ordine del giorno ed è facile prevedere che anche in casa Yamaha lo scenario non sia dissimile. Anche perché Rossi, ancorché non sia del tutto chiaro per quanti anni ancora voglia proseguire, non sembra avere ancora intenzione di cedere il passo mentre Vinales si aspetterà di alzare ancora l’asticella da questa esperienza avendo a disposizione la moto migliore e un team di alta qualità pronto a supportarlo ad ogni evenienza.
L’ultimo punto interrogativo è legato all’età ancora verde dell’attuale pilota Suzuki: sarà già pronto per il grande passo dopo due stagioni soltanto nella classe regina? La prima, quella dell’esordio, si è conclusa al tredicesimo posto mentre quest’anno la crescita è stata esponenziale. Dopo 5 Gp il catalano si trova infatti al quinto posto, piazzamento inimmaginabile a inizio stagione. A prescindere da come finirà la stagione, Vinales ha quindi dimostrato di avere la stoffa del potenziale campione ma sarà sufficiente per confrontarsi con una sfida più grande della Suzuki nella quale le pressioni inevitabilmente aumenteranno?
Domande a cui è difficile ora dare una risposta. Quel che è certo è che dall’anno prossimo la MotoGp non sarà più la stessa e chissà che non esca fuori un campionato ancora più avvincente di quello attuale con nuovi borghesi ad insidiare il regno dell’aristocrazia su due ruote…
Andrea Sicuro
Già si immaginava