Ferrari ha voluto ragionare da lepre, tenendo conto del degrado stimato delle gomme Ultrasoft e anticipando lo stop ai box, senza aspettare la scelta dell’inseguitore. Non ha funzionato, ma la scelta ci poteva stare. Di fatto è un regalo su un piatto d’argento: Lewis Hamilton è passato davanti, e nonostante l’agguerrito Vettel è andato a vincere per la seconda volta consecutiva nel mondiale, la quinta a Montreal, portandosi a soli 9 punti da Nico Rosberg che ultimamente sembra non azzeccarne più una dopo un avvio da sballo (chissà che la scarsa abitudine al vertice non lo faccia soffrire di vertigine…). Così, per il titolo, la classifica delinea una lotta a due tra i piloti Mercedes.
InFerrari, da qui a fine stagione si cercherà di costruire per il futuro, e in tal senso la prestazione in Canada è un segnale di progressione.
Hamilton non ha comunque intenzione di abdicare a favore del compagno, ora che con la sua vettura ha ritrovato quel feeling che a inizio stagione sembrava in discussione. L’inerzia pare dunque cambiata in Mercedes, il gap tra l’inglese e il tedesco si è assottigliato. Il loro rapporto, al di là delle apparenze, è un po’ “ruvido”; tante le incognite, anche se il team afferma di non voler fare preferenze e lasciare libero l’ago della bilancia.
E dire che la gara di Hamilton era cominciata in difficoltà, complice la partenza a razzo di Vettel che alla prima curva è passato davanti a entrambe le Mercedes. Poi Rosberg (toccato) finisce fuoripista e viene risucchiato nel gruppo.
Ne approfittano le due Red Bull di Ricciardo e Verstappen (finalmente tornato ai livelli dell’esordio). La gara ben presto si concentra sulla disputa tra Vettel e Hamilton, con la rabbiosa rimonta della Rossa, fino a 4 decimi dal rivale che però non ha ceduto.
Il Mondiale ha ritrovato finalmente la Ferrari e chissà che questo non sia di buon auspicio per i GP successivi. La Rossa può essere infatti arbitro del duello in Mercedes per il titolo piloti, se la monoposto si dimostrerà competitiva come a Montreal.
Sul podio la sorprendente Williams di Bottas. Sesto Kimi Raikonnen con l’altra Ferrari. Per Maurizio Arrivabene: “Sebastian ci ha fatto vedere una partenza favolosa e una grandissima gara, dimostrando che questa macchina ha i muscoli. Kimi ha sofferto forse un po’ troppo quando, in modalità risparmio di carburante, le sue gomme si raffreddavano e faticava a riportarle in temperatura. Dobbiamo continuare a lavorare con umiltà ma con ancora più determinazione, e puntare finalmente alla vittoria”. E Kimi ha confermato, aggiungendo: “Non so cosa aspettarmi dal prossimo fine settimana, ho visto il tracciato di Baku solo al simulatore, ma sono sicuro che sarà un circuito impegnativo. E’ sempre bello andare in un posto nuovo”.
Andrea Sicuro