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Iannone stende Lorenzo: a Montmelò vince Vale, MotoGP riaperto – Saluti a Salom

MotoGP CatalunyaVince Vale, falciato fuori Lorenzo. Quel che il destino toglie, talvolta restituisce. La domenica di Montmelò si potrebbe riassumere in questa massima che vale sempre nello sport. Ci eravamo lasciati due settimane fa con la delusione di Rossi al Mugello, uscito prematuramente, e un Lorenzo capace di vincere sul filo di lana che rinsaldanva la leadership mondiale con l’altra Yamaha. Poteva sembrare che Por Fuera potesse prendere il largo: d’altronde si era detto che se la Yamaha era riuscita ad avere la meglio anche in una gara di sofferenze, le speranze per gli inseguitori erano destinate ad assottigliarsi.

Niente di tutto questo. La corsa in Catalogna spariglia di nuovo il mazzo e rende il romanzo del campionato certamente più avvincente, in attesa delle prossime puntate. Protagonista di giornata Andrea Iannone (suo malgrado ma a volte se le va proprio a cercare…) che, con un’altra manovra azzardata, falcia Lorenzo e lo costringe al ritiro, così come aveva fatto con il compagno Dovizioso, riaprendo così i giochi del Mondiale di MotoGP. Che in realtà non sono mai stati chiusi.

In quel momento il campione iridato era già comunque in affanno; si trovava al quinto posto. A far contare “0” nella casella punti del maiorchino, per i rivali è arrivato il “regalo” offerto sul piatto d’argento dal ducatista.

Ne approfitta su tutti Valentino che vince ancora in Spagna, davanti a Marquez, e con la seconda vittoria stagionale rilancia le proprie ambizioni.

Purtroppo nel week-end funestato dalla morte in pista di Luis Salom. Il pilota è deceduto venerdì nel corso delle prove libere della Moto 2 dopo aver perso il controllo della sua moto, andata poi a rimbalzare contro le protezioni travolgendo il ragazzo, nel frattempo scivolato sulla ghiaia. A lungo si è discusso dell’opportunità di correre 24 ore dopo il lutto e di quanto si potesse fare per evitare il tragico incidente. Fiumi di parole si sono spese anche per commentare le sterili polemiche alimentate in casa Yamaha, successive alle modifiche al circuito approvate per ragioni di sicurezza nella zona che è costata la vita al 24enne pilota maiorchino, ricordato con un minuto di silenzio prima della gara. Parole fuori luogo in un momento come questo, subito stigmatizzate dalle altre scuderie. Salom e la sua famiglia (a cui vanno le condoglianze della redazione) avrebbero meritato ben altro rispetto. Quel che rimane è una giovane vita ed una promettente carriera stroncate dalla fatalità di uno sport in cui spesso viene oltrepassata la soglia del rischio in ragione dello spettacolo. Alla fine si è deciso di correre ugualmente, per omaggiare la memoria del ragazzo, e probabilmente è stata la scelta più giusta da fare.

La stretta di mano a fine gara tra Rossi e Marquez, dopo i veleni del finale della stagione passata, è stata il degno epilogo di una domenica surreale, in cui lo sport è passato inevitabilmente in secondo piano ma pur sempre di sport si tratta, per quanto possa essere catalogato nella categoria di “entertainment”. Riposa in pace, Luis.

Quanto alla gara, il Dottore è stato però impeccabile in pista: partito dalla sesta posizione, con una sola staccata riesce a superare sia Vinales sia Iannone già al secondo giro. Al terzo è già in zona podio mentre Lorenzo, in testa, arranca mentre al sesto il pilota di Tavullia si prende la testa. Da quel momento in poi Rossi conduce la gara con intelligenza venendo sorpassato da Marquez soltanto a tre giri dalla fine. Sembra finita ma Vale piazza però il colpo del campione ed infila il controsorpasso decisivo.

Dietro di loro succede intanto che Lorenzo perde posizioni e si ritrova al quinto posto, incalzato da Iannone. L’italiano commette l’ennesimo errore di foga e stende Lorenzo a 9 giri dal termine. Una caduta che fa rumore e ha contraccolpi pesanti in classifica: Marquez è il nuovo leader a + 10 su Jorge e a + 22 su Rossi. Il Mondiale è più aperto che mai. Completa il podio Dani Pedrosa mentre al quarto posto c’è Vinales, oggi pimpante. Deludono ancora le Ducati: la migliore è quella di Dovizioso (7° a ben 7” 41 da Valentino), battuto da Pol Espargarò e Crutchlow. Ottimo ottavo posto infine per Bautista.

Andrea Sicuro

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