Impressioni di guida
La Mercedes-Benz vanta una lunghissima storia di affermate decapottabili, basti pensare alla 300 SL degli Anni 50, alle successive SL (dalla “Pagoda” al modello attuale) e alla SLK, per citare esempi importanti. Ora questa prestigiosa tradizione si arricchisce della Classe C Cabriolet, che abbiamo provato nella versione 400 4Matic.
E’ bella anche a capote chiusa
Spesso uno dei punti deboli delle convertibili è la resa estetica discutibile a capote chiusa. Ma non è certo questo il caso della Mercedes-Benz Classe C Cabriolet, il cui tetto in tela si accompagna alla perfezione con lo stile della vettura, pareggiando il conto con il look open air. La linea è inoltre ben proporzionata, aggressiva quel tanto che basta nel frontale e con moderati richiami alla Classe S Cabriolet nel posteriore senza tuttavia sconfinare nel “vorrei ma non posso”.
La Classe C convertibile ha una sua personalità ben definita, che prosegue all’interno dove il lusso tipicamente Mercedes-Benz abbonda e delizia il tatto e la vista dei quattro occupanti. Ottima l’abitabilità anteriore, buona quella posteriore, così come il comfort acustico si mantiene ad alti livelli anche viaggiando a velocità sostenute con la capote abbassata. Infine, una volta chiuso il tetto, la Classe C Cabriolet manifesta una silenziosità perfettamente comparabile con quella della corrispondente versione Coupé, oltre a un eccellente isolamento dall’aria e dalle intemperie. In sintesi, si tratta di una vettura decapottabile da utilizzarsi tranquillamente tutto l’anno.
La C 400 4Matic oggetto della prova è equipaggiata dal motore 6 cilindri a V a benzina di 2.996 cc, erogante 333 CV e la coppia massima di 480 Nm. Si tratta di un gran propulsore in tutto e per tutto, ossia vellutato quando occorre andare a spasso tranquillamente e capace di tirar fuori una grinta notevole quando gli si richiedono le massime prestazioni. Queste ultime vedono l’accelerazione 0-100 km/h coperta in 5”2/10, a fronte della velocità massima autolimitata a 250 km/h. Molto interessante anche il consumo medio nel ciclo combinato, pari a 8,0 litri per 100 km, corrispondente a 181 g/km di CO2. Merito di aspetti come le doti intrinseche del motore, l’aerodinamica eccelsa (cx di 0,28) e il cambio automatico 9G-Tronic ben rapportato, oltreché rapido.
Come sui binari
L’abbinamento fra la trazione integrale 4-Matic e le sospensioni pneumatiche Airmatic, rendono la C400 Cabriolet precisissima nelle curve anche in situazioni di aderenza precarie. La sensazione è di viaggiare sui binari, senza che si manifestino fenomeni sottosterzanti o sovrasterzanti e tanto il rollio quanto il beccheggio sono ridotti ai minimi termini. In sintesi, si riescono a gestire in modo ottimale tutti i 333 CV di potenza, complice l’ESP che interviene solamente quando strettamente necessario. Certo, lo sterzo potrebbe essere più diretto, ma in fondo questo compito è relegato alla versione AMG, la C43 che proveremo prossimamente.
Gian Marco Barzan