Mini JCW Cabrio. Motore 4 cilindri due litri turbocompresso, 231 CV, 0-100 km/h in 6”6/10 e velocità massima di 242 km/h costituiscono “il biglietto da visita” della nuova Mini John Cooper Works Cabrio. Vettura nata per il puro piacere di guidare.
Progressione mozzafiato
“Non c’è nulla che sostituisca i centimetri cubi”, sostengono da sempre gli americani. E, infatti, la Mini JCW Cabrio ha una spinta molto più corposa rispetto alla generazione precedente, grazie all’adozione di un motore 2 litri in luogo del “vecchio” 1.6. In altre parole, c’è tanta “schiena” anche quando il turbocompressore non è a regime, rendendo il comportamento più fluido in ogni condizione. Naturalmente quando si affonda l’acceleratore, la tipica “cattiveria” che ci si aspetta da una Mini JCW emerge appieno, sottolineata da un sound che fa accapponare la pelle diffuso dal doppio scarico centrale. Scarico che in fase di rilascio ha il suo bravo corollario di scoppiettii o “effetto backfire” che dir si voglia; un vero piacere ascoltare questa “musica” con la capote abbassata. Infine, il motore è bene assecondato dal cambio manuale a 6 marce, ottimamente rapportato e con l’escursione abbastanza corta della leva.
Ci sono due modi per divertirsi al volante della Mini JCW. Il primo è viaggiare tranquillamente a capote abbassata, magari in dolce compagnia e lungo un percorso ricco di vegetazione, oppure scendendo in circuito alla ricerca del limite. Limite che è stato spostato in alto rispetto alla generazione precedente, dato che ci si ritrova a percorrere le curve della pista a velocità decisamente più elevate e con minimo sottosterzo. Senza dimenticare che, a DSC disinserito, la nuova Mini JCW non manifesta reazioni del retrotreno nei trasferimenti di carico repentini, come al contrario avveniva riguardo la versione di prima. Questo comportamento neutro, vale la pena evidenziarlo, non va minimamente a discapito della maneggevolezza che rimane quella proverbiale di tutte le Mini. Infine, l’impianto frenante Brembo è potente e instancabile sia in pista, sia nelle discese difficili tipiche delle strade di montagna. Strade da affrontare sempre con prudenza, senza pensare nemmeno per un attimo di guidare come a una prova speciale del Montecarlo.
Gian Marco Barzan