Diventano 24 i punti di vantaggio di Rosberg su Hamilton. Ne ha quasi il doppio del ferrarista, che ha provato a tenere il ritmo del leader del Mondiale ma alla fine ha confermato le impressioni della vigilia della gara: ancora troppo forti le Frecce d’Argento per competere sulla lunga distanza, troppo veloci e più complete della Rossa che, tra qualifiche faticose, errori strategici ai box e monoposto in perenne messa a punto, non ha impartito quel cambio di marcia che i tifosi già si aspettavano.
Un’altra medaglia d’argento per Vettel e la Ferrari, che si aggiunge a quella conquistata in Canada, dove una sosta anticipata ai box, anche se il rischio ci stava, ha regalato a Hamilton una vittoria che invece sarebbe stata meritata.
Stavolta, in realtà, c’è poco spazio per i rimpianti: Rosberg, che partiva dalla pole di sabato, ha semplicemente girato più veloce di tutti mantenendo una condotta di gara perfetta dal primo all’ultimo giro. Vettel, partito dal terzo posto, è riuscito a salire di una posizione ma senza arrivare a impensierire veramente il suo connazionale. Vettel ha chiuso con 20 secondi di svantaggio, troppi.
Il GP di Baku vede quindi in rialzo le quotazioni di Nico Rosberg, è lui l’uomo da battere, mentre si ridimensionano le percentuali di Lewis Hamilton che dal decimo gradino è riuscito a salire fino al quinto, minimizzando le perdite di un week-end comunque non indimenticabile. Singolare come a un certo punto l’inglese chieda via radio quale settaggio di motore usare, e dai box gli facciano sapere che non era consentito rispondere per effetto dei cervellotici divieti radio introdotti nel regolamento.
Rimangono ancora da disputare tante corse prima che il Mondiale emetta le sue sentenze, e ci si aspettiamo corse avvincenti anche se Ferrari deve ancora rincorrere.
L’altro ferrarista Kimi Raikonnen, penalizzato di 5 secondi in gara per un ingresso irregolare ai box, chiude quarto dietro a un di nuovo sorprendente Perez; con la sua Force India che bissa il terzo posto ottenuto due settimane fa. Verstappen viaggia tra alti e bassi nella stagione del debutto in Formula 1. Per il figlio d’arte “soltanto” un ottavo piazzamento che ancora non chiarisce quale sia davvero il suo potenziale. Nella top ten anche Bottas, Ricciardo, Hulkenberg e Massa.
Andrea Sicuro