Si aprono gli ordini dell’ Alfa Romeo Giulia equipaggiata con il nuovo motore 2.0 Turbo benzina da 200 CV, abbinato esclusivamente al cambio automatico a 8 rapporti e alla trazione posteriore. Disponibile sugli allestimenti Giulia e Super, a un prezzo di partenza pari a 40.500€, la nuova motorizzazione arricchisce la gamma della berlina di Arese che in futuro avrà ulteriori implementazioni.
Motore al 100% Alfa
Con buona pace di quanti ipotizzavano “parentele” americane, il nuovo motore 2.0 Turbo benzina della Giulia è interamente di progettazione e produzione Alfa Romeo. In sostanza, anche per questa unità si è partiti dal classico foglio bianco senza sfruttare alcuna sinergia di gruppo.
Notevole, comunque, la coppia massima di 330 Nm a 1.750 giri/min.. Tra le peculiarità spiccano il sistema elettroidraulico di attuazione valvole MultiAir (questo comporta la rinuncia alla storica distribuzione bialbero dei 4 cilindri in linea Alfa), il sistema di sovralimentazione “2-in 1” (ovvero con turbocompressore twin scroll) e l’iniezione diretta con sistema ad alta pressione da 200 bar. Iniezione giunta alla quarta generazione riguardo i motori Alfa Romeo. Infine, le performance non sono state ancora dichiarate, ma sono ipotizzabili 6”6/10 sullo 0-100 km/h e 230 km/h di velocità massima.
Nuovi Pack Lusso quercia e Lusso Noce
I due pack, dai nomi invero un po’ farraginosi, arricchiscono la gamma Giulia con i seguenti accessori: sedili in pelle pieno fiore disponibili in 4 colorazioni (Nero, Beige, Tabacco e Rosso), plancia e pannelli porta rivestiti in pelle, sedili anteriori riscaldati con regolazione elettrica a 8 vie, volante riscaldato, inserti in vero legno di Quercia o Noce su plancia, tunnel centrale e pannelli porta, nonché cornice cristalli esterna cromata e specchi retrovisori esterni ripiegabili elettricamente.
Tornando a trattare di tecnica, non sarebbe male proporre la Giulia 2.0 Turbo benzina anche con il cambio manuale a 6 rapporti. E poi, detto molto francamente, ci vorrebbe anche la modalità Race dell’Alfa DNA che esclude completamente l’ESP oggi appannaggio della versione Quadrifoglio. Concorrenti di grido come BMW Serie 3 e Jaguar XE offrono, infatti, la possibilità di disattivare il traction control e l’anti sbandamento per una guida entusiasmante in circuito; non vediamo perché non possano farlo anche le Giulia normali il cui assetto è da dieci e lode.
In fondo, anche con la progenitrice 159 bastava premere un pulsante per qualche secondo e l’ESP si sconnetteva completamente.
Gian Marco Barzan