Come tutti i dati frutto di interviste, le seguenti percentuali sono da prendere un po’ con le molle; le risposte possono essere più o meno sincere, ma di certo possono aiutare a prendere atto delle tendenze che sfociano nel pericolo e a cui un po’ tutti si dovrebbe prestare attenzione.
Per esempio, il 57% degli intervistati ha dichiarato di aver più volte superato i limiti di velocità consentiti (utili o irrazionali che siano). Il 43% dice di aver inviato messaggi di testo e il 36% di aver effettuato telefonate mentre era alla guida. Poi, il 16% ammette di aver guidato senza allacciare le cinture di sicurezza (e qui il valore ci sembra alto visto il pandemonio che fanno gli avvisatori), il 15% di essersi scattato un selfie e il 13% di essersi messo al volante dopo aver assunto alcolici (molto più difficili evidentemente i “coming out” circa l’uso di droghe, marijuana inclusa).
Questo studio è stato anche l’occasione per l’Ovale Blu di promuovere il suo programma Driving Skills For Life, sessioni gratuite di guida responsabile, in 13 Paesi europei. Come dice Jim Graham, Manager del DSFL, in estate tutte le generazioni vogliono vivere la guida in modo libero e rilassato – “Ma sono troppe le giovani vittime di incidenti stradali a causa dell’inesperienza e della poca reattività alle situazioni impreviste che possono prospettarsi sulle strade”.
In estate, si moltiplicano le occasioni interessanti per mettersi alla guida, tra viaggi on the road, escursioni offroad, eventi, feste in spiaggia. La ricerca viìoluta da Ford rivelerebbe che nei mesi estivi il 68% dei giovani si conceda un approccio alla guida meno responsabile.
Degli intervistati, il 45% ammette che guiderebbe un veicolo sovraccarico di passeggeri, il 25% che accetterebbe un passaggio anche da chi ha assunto alcolici, e il 24% che guiderebbe anche dopo vari drink. Complessivamente, il 41% trova che ci siano spesso delle buone ragioni per assumersi rischi, anche se il 26% ha già avuto un incidente stradale e il 20% è stato sottoposto a controlli dalle forze dell’ordine mentre si trovava al volante di un’auto.
Secondo lo studio i maschi sono i più propensi ad assumersi i rischi di una guida meno prudente e le statistiche confermano che sono più spesso di genere maschile i giovani coinvolti in incidenti gravi, o mortali. Anche perché sono più propensi alle forti velocità, ad utilizzare i cellulari e a bere alcolici, anche in mix con stupefacenti, mentre si trovano al volante.
I giovani italiani, in generale, secondo la ricerca, risultano essere in cima alla classifica per ’uso dello smartphone alla guida, mentre i francesi detengono il primato nell’uso dei social, i giovani tedeschi sfidano più facilmente le velocità elevate. I giovani spagnoli si distinguono invece per la distrazione in presenza di amici in auto, almeno quanto gli inglesi, soprattutto se i/le passanti sono attraenti e catturano… l’attenzione.
Per finire, qualcuno certo ricorderà la bellissima sQuba (vedi in basso). Ebbene, la sua avvincente escursione acquatica teniamola ancora come un sogno futuristico. Almeno per questa estate!
Jean Cairo