Lo scorso 17 luglio, infatti, nel Montana, una Model X sarebbe andata a sbattere contro un guard-rail di legno mentre i comandi erano affidati al sistema di autopilotaggio, per la guida autonoma. Fortunatamente non ci sono state vittime a differenza di quanto accadde nel mese di maggio quando ci fu uno scontro tra una Tesla Model S e un autoarticolato in un’autostrada di Willinston, in Florida. In quel caso, né il guidatore né il sistema computerizzato dell’auto avrebbero rilevato la presenza del mezzo al loro fianco. La fiancata bianca del Tir e il cielo luminoso sullo sfondo avrebbero infatti tratto in inganno entrambi. In questo modo la Tesla sarebbe finita sotto al rimorchio del camion in una situazione nella quale normalmente sarebbe intervenuto il pilota automatico.
Elon Musk, il boss di Tesla, il “visionario” del futuro tecnologico, però non ci sta alle critiche e difende il suo dispositivo. “Molti non sanno cosa sia e come attivarlo, ma siamo consapevoli che sarà in grado di salvare delle vite”, ha ribadito, affermando anche che si è trattato del primo incidente mortale su un totale di 200 milioni di chilometri percorsi dai suoi modelli, con Autopilot inserito.
Entro il 29 luglio, Tesla, pioniera di questa tecnologia, dovrà fornire tutte le informazioni sul funzionamento del suo dispositivo alla National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA).
Andrea Sicuro
