All’ultimo giro, quando le Frecce d’Argento avevano fatto un’altra volta il vuoto, i due piloti della scuderia tedesca lottano testa a testa e si toccano, come era già successo nel GP di Monza quando entrando in rotta di collisione avevano dato via libera a Verstappen (anche lui oggi protagonista). Chi ci rimette dal contatto è il tedesco leader del Mondiale che perde l’ala anteriore e viene penalizzato di 10” andando a rinunciare a un podio praticamente già conquistato (per lui un quarto posto che suona come una beffa). Se la ride invece Hamilton, che vincendo riapre i giochi nella classifica piloti: i punti di differenza dal collega di scuderia sono soltanto 11.
Appare chiaro come nessuno dei due piloti Mercedes sia disposto a lasciare gloria e onori all’altro senza lottare fino in fondo. E il team non vuole o non riesce a influire nella disputa. Sarà anche per il caratterino di Hamilton e i precedenti dell’inglese, che perse un titolo mondiale anche per via della convivenza forzata con Alonso ai tempi della McLaren. Prevedibile che ne vedremo ancora delle belle quest’anno. Il gap con le rivali appare ancora ampio, ma potrà essere interessante vedere le ripercussioni che avrà il rapporto tra i piloti Mercedes AMG in vista dell’anno prossimo.
Alle spalle di Hamilton gode anche Verstappen, al secondo podio in carriera ottenuto in una stagione di crescita a livello personale. Premio di consolazione per la Ferrari di Kimi Raikkonen, il quale riesce a salire sul terzo gradino del podio, complice le sventure di Rosberg. Continuano così gli alti e bassi delle Rosse di Maranello, spesso a podio, ma troppo spesso anche costrette a far vivere giornate tribolate ai sostenitori.
A terminare anzitempo la gara stavolta è Sebastian Vettel, cui esplode la gomma anteriore al 27° giro e che viene raggiunto in classifica proprio dal compagno. Forse discutibile la strategia del team di Maranello: Hamilton che ha deciso di puntare sulle ultrasoft non si ferma mai, costringendo Seb a rincorrere e a spingere al massimo finché non viene tradito dalle sue supersoft. A posteriori, un errore puntare su una sosta sola pensando che prima o poi l’inglese ceda il passo così come non richiamare il tedesco ai box prima che le gomme si usurassero irrimediabilmente.
Le Mercedes, anche nella gestione tattica delle gare, trovano più spesso le soluzioni vantaggiose rispetto alle rivali.
Compleanno amaro per Vettel (29 anni, auguri) mentre Raikonnen salva la giornata ferrarista ma c’è poco da festeggiare: senza lo scontro tra le due Mercedes staremmo a raccontare un’altra storia…
Andrea Sicuro