Sicurezza guida: smarthphone al top dei pericoli
L’uso del cellulare per telefonate, sms, email e collegamento ai social network è ritenuto al top dei pericoli per la sicurezza alla guida. Questo vale anche per le grandi flotte aziendali, il car sharing e il noleggio a lungo termine che sta diventando tanto di moda. E’ uno dei risultati più eclatanti dell’Osservatorio sulla mobilità aziendale composto da Fleet e Mobility Manager di grandi aziende nazionali e multinazionali.
La ricerca ha preso in considerazione un campione di oltre 31.000 veicoli appartenenti a parchi auto di grandi dimensioni. Diversi gli spunti di interesse, incluse le iniziative promosse dalle aziende per prevenire il rischio incidenti che, nel solo noleggio a lungo termine, superano i 440 mila casi annui per un danno complessivo di 285 mln di euro.
Se 15 anni fa avevamo la velocità, l’uso delle cinture e il colpo di sonno tra i principali nemici della sicurezza in auto, oggi balzano in testa gli smartphone, come cambiano anche le contromisure di salvaguardia,
Le flotte aziendali si rivelano una perfetta fotografia della situazione del mondo automotive nel suo complesso. Mondo in cui resta alto l’allarme per gli incidentii, che secondo i dati ACI dopo 15 anni hanno visto tornare a crescere le vittime sulle strade (3.430 nel 2015, quasi 10 al giorno).
L’uso del cellulare per telefonate, invio di sms, email e consultazione dei social viene considerato dal 34% dei fleet manager come il comportamento più pericoloso mentre è alla guida, seguito ex equo (17%) da distrazione e ed eccessiva velocità.
Tra gli altri pericoli per la guida segnalati i lunghi periodi in marcia – ed ecco tornare il fatidico rischio dei colpi di sonno (9%), e la stanchezza (6%), ma pure l’eccesso di confidenza (8%), troppo spesso sottovalutato. Sembrano invece superate altre potenziali criticità alla guida come l’eccessiva alimentazione prima di mettersi in viaggio, la disattenzione dovuta al fumo e il mancato uso delle cinture; aspetti marginali, indicati solo per il 3%.
Dispositivi a favore della sicurezza: il 65% punta su dispositivi come il Blueetooth (per evitare distrazioni), sul numero di airbag a bordo e, sempre di più, sulle innovazioni legate all’ABS. Una grande azienda su tre ritiene che i sistemi integrati di comunicazione costituiscano device irrinunciabili per la sicurezza. Il dato risponde al trend che vede sempre più incidenti e contravvenzioni dovuti al mancato utilizzo del vivavoce, ad SMS letti o inviati e a foto scattate (selfie compresi) mentre si è alla guida.
Gli airbag aggiuntivi (laterali e posteriori, per le ginocchia, oltre a quelli obbligatori) non costituiscono un equipaggiamento del tutto scontato all’interno dell’abitacolo, eppure il 17% degli intervistati lo segnala come must per favorire la sicurezza.
Fenomeno moderno, si vedono apprezzare da un buon 15% le evoluzione dell’ABS, impianto di per sé ormai di serie su tutte le autovetture, ma che comporta importanti valori aggiunti grazie alle nuove potenzialità dell’innovazione. Oltre al controllo della stabilità, della frenata in curva, vengono sempre più visti come un vero plus sistemi come la frenata automatica o di “frenata intelligente”, o l’antiarretramento in salita. Percentuali inferiori riguardano il Cruise control (6%) e altri sistemi di sicurezza.
Fabrizio Romano
Tutti lo sanno ma nessuno se ne preoccupa
Concordo