Un Mondiale che diventa sempre più equilibrato e sorprendente, se si pensa che le ultime sette corse sono state vinte da sette piloti diversi. In prospettiva, si allarga la cerchia di giovani piloti destinati a recitare un ruolo di primo piano negli anni a seguire, il che può essere un bene per questo sport che nelle ultime stagioni ha vissuto all’ombra del cerchio magico composto dai Fantastici Quattro (Rossi-Lorenzo-Marquez-Pedrosa).
Rimanendo invece alla stretta attualità, chi beneficia nell’immediato di questo improvviso livellamento verso l’alto della concorrenza stretta è Marc Marquez che, pur non riuscendo a vincere per la terza gara consecutiva, rimane saldamente in testa al Mondiale con 50 punti di vantaggio su Valentino Rossi, terzo ma davanti allo spagnolo, mentre Jorge Lorenzo si eclissa a –54.
Altra prestazione deludente di Por Fuera, giunto ottavo con la sua Yamaha, che sembra ormai con la testa proiettato verso la nuova (e redditizia) avventura con la Ducati, cui però sarà suonato qualche campanello d’allarme nelle ultime settimane visto lo scarso rendimento dell’iridato Lorenzo.
Il Dottore, invece, strappa tre punticini a Marquez che con il senno di poi sanno tanto di un’altra occasione persa considerando l’andamento lento del leader del Mondiale, cui purtroppo anche i diretti rivali si sono adeguati. Senza vincere qualche corsa non si va da nessuna parte, quando il tempo da qui alla fine inizia a scarseggiare.
La gara parte subito con il brivido a causa del pauroso incidente alla seconda curva che vede coinvolti Pol Espargarò e Loris Baz e costringe la direzione gara a esporre la bandiera rossa sospendendo la gara. Fortunatamente nulla di grave, a parte un problema al piede da valutare per il francese.
E’ però la giornata di Vinales che riporta dopo nove anni e 3395 giorni di astinenza la Suzuki alla vittoria nella classe regina. Lo spagnolo, erede di Lorenzo alla Yamaha e futuro compagno di Rossi, trionfa con la sicurezza e l’autorità solitamente mostrate dai più grandi dominando dall’inizio alla fine. Successo storico per il team giapponese, rientrato in MotoGP dopo due anni con una moto completamente nuova ma competitiva, grazie al buon lavoro svolto dai tecnici e ovviamente dai piloti in pista. Come lo stesso Vinales, cui si preannuncia un futuro radioso dopo la prima brillante stagione nella top class. Le stimmate del campione ci sono tutte e con Valentino a fargli da chioccia potrà soltanto migliorare.
Vinales chiude davanti a Crutchlow che davanti al pubblico di casa prosegue il suo momento di gloria vincendo allo sprint con Marquez che esagera nella staccata rischiando di centrare l’inglese e per evitare il contatto va troppo lungo perdendo anche il terzo posto. Appannaggio di Rossi. Cade invece Iannone, a pochi giri dalla fine quando era in lotta per il secondo posto, rovinando quanto di buono fatto fino ad allora (come troppo spesso gli capita). Foto: Maverick Vinales in testa sulla Suzuki, Maverick Vinales vittorioso, Cal Crutchlow, lotta Rossi – Marquez.
Andrea Sicuro