Rossi festeggiato in casa. Pur beffato al MotoGP di Misano
Un Valentino Rossi festeggiato come se avesse vinto. Sulla pista di Misano si è messo dietro i diretti rivali al vertice del mondiale, ma ha dovuto cedere il gradino più alto del podio. Fra i tre litiganti, il quarto gode. Modo alternativo di parafrasare un famoso detto, ma buono per riassumere quanto successo in questa gara di MotoGP di San Marino. Del resto, il Motomondiale continua a offrire flash a sorpresa, incoronando l’ottavo vincitore diverso negli ultimi otto gran premi, quasi a voler dare una chance anche a chi solitamente è abituato a recitare un ruolo da comprimario (un evento: non accadeva dal 2000).
Dani Pedrosa torna alla vittoria con la Honda dopo quasi un anno, e lo fa rimontando dall’ottava posizione in griglia davanti al pubblico di San Marino, accorso numeroso per incitare Valentino Rossi sulla sua Yamaha (pur sconfitto, che festa ragazzi, con i suoi tifosi ha sempre qualcosa di speciale).
Il secondo posto del Dottor Rossi ha un po’ il sapore amaro della beffa; il pilota di Tavullia giocava in casa e contava di accorciare su Marquez sfruttando la pista casalinga insieme all’ottima prestazione in qualifica. Invece ha avuto la meglio il pilota della Honda (forse più criticato come guastafeste che ammirato per la prestazione). Insomma, Pedrosa si prende una bella rivincita dopo le critiche subite durante la stagione, al punto che in molti tra i detrattori contestavano la decisione della scuderia giapponese di rinnovargli il contratto.
Terzo Jorge Lorenzo che mostra segnali di risveglio dopo settimane appisolate, davvero da dimenticare. Por Fuera partiva dalla pole ma subito dalle prime battute si è capito che il Dottore aveva un passo in più. Rossi, infatti, piazza subito al secondo giro la staccata che mette la museruola al compagno in Yamaha, e conduce in testa mantenendo distacchi intorno al secondo rispetto ai diretti rivali in classifica generale.
Poi a sette tornate dalla fine, il sorpasso di Pedrosa, al di là delle simpatie o meno, bravo a rimanere attaccato al treno di Valentino e poi a superarlo nel momento cruciale.
Vincente la scelta della Honda di puntare sulla gomma soft alla ruota anteriore, scelta controcorrente rispetto a quanto deciso dalle altre scuderie. Scelta che permette di rimontare sia su Lorenzo sia su un Marquez in difficoltà (e non soltanto dalla corsa di Misano), e poi di rosicchiare decimi su Valentino.
Marquez finisce per la quarta volta consecutiva dietro a Rossi, ma può consolarsi per il divario che rimane importante, a cinque corse dal termine. Sono 43 i punti che separano il grintoso spagnolo della Honda dal pesarese, un’enormità se si pensa che in nessuna di queste occasioni il rivale è riuscito a imporsi e che la Yamaha per il sesto GP di fila deve rimandare ancora l’appuntamento con il successo, dopo che aveva vinto cinque volte nei primi sette appuntamenti. Soltanto avvenimenti sul filo dell’incredibile potrebbero sottrarre il titolo finale a Marquez, che comunque farà bene a chiudere la partita al più presto in un Mondiale in cui le sorprese sempre dietro l’angolo.
Quinto Vinales, mentre il team Ducati non ha ritrovato la magica messa a punto di altre gare, e si è dovuto accontentare del sesto posto con Dovizioso e del settimo con Pirro, che sostituisce egregiamente l’infortunato Iannone. Applausi per gli striscioni dedicati al Sic.
Andrea Sicuro