Ha tutta l’aria di essere una sentenza la vittoria di Marc Marquez sul circuito di Aragon. Passata l’estate che ha visto salire sul gradino più alto del podio otto piloti diversi in altrettante gare, la serie si è interrotta in Spagna con il successo del Cabroncito della Honda, in un certo senso il vincitore annunciato.
Una vittoria che, per come è arrivata a questo punto della stagione, ha il sapore della spallata decisiva al mondiale di MotoGP. Ormai soltanto la matematica dà qualche remotissima chance a Rossi che, stando anche a sentire le dichiarazioni del dopo gara, non pare crederci più di tanto. Invece la concentrazione punta sul duello con Lorenzo per il secondo posto. La realtà è che il leader del Mondiale, Marquez, è sempre più irraggiungibile, al di là dei cinquantadue punti di distacco (tanti, troppi a quattro gare dal termine).
Rendimento, moto affidabile, tattica in gara, capacità di soffrire nei momenti decisivi, sono i fattori che permettono a Marquez di trovarsi in testa al campionato con un vantaggio abissale sui diretti rivali in Yamaha, che a turno non sono stati in grado di rimanere in scia. Abbastanza a convincere che il più forte sia Marquez, mentre Rossi e Lorenzo si devono ancora accapigliare dietro. Tradotto: quel secondo posto in classifica generale che eleggerà il primo antagonista dello spagnolo per la stagione che verrà. Anche se Lorenzo, con la nuova moto, avrà anche le difficoltà di adattamento da superare.
Di fatto ad Aragon, con Marquez che trionfa davanti a Lorenzo e Rossi, si è ricomposto sul podio il terzetto protagonista del duello Mondiale dello scorso anno, dopo che per otto gare il torneo si è divertito a regalare lampi di gloria a piloti in cerca di un ruolo da primo attore.
La gara non è stata poi avarissima di brividi. Un errore fa rischiare a Marquez di cadere nelle prime battute, e lo relega in quinta posizione. A quel punto Rossi ha un sussulto e da sesto si ritrova al primo posto con due bei sorpassi su Lorenzo e Vinales.
Bravo Marquez a non farsi prendere dalla frenesia con un mondiale improvvisamente tornato in bilico, e dopo aver rischiato la caduta al quarto posto decide di evitare sorpassi azzardati. Fino alla scelta indovinate di montare le gomme dure. Cosa che accade a metà gara. Quando le gomme dure della moto del Cabroncito vanno finalmente in temperatura, può tentare la sua rimonta.
Rossi invece soffre il degrado delle gomme ed evidenzia le difficoltà mostrate nelle libere e in qualifica mentre Marquez vola via in pochi giri, conducendo fino alla fine con autorità. Oltre al danno, la beffa per Valentino, scavalcato dal quasi ex compagno di scuderia Lorenzo che guadagna secondi giro dopo giro. Nella lotta, solo a un paio di giri dalla fine, Valentino, come ha dichiarato, ha preferito lasciarsi a “un dritto” piuttosto che rischiare danni a entrambi.
Sarà una sfida infuocata per raggiungere il secondo posto nel Campionato MotoGP. Terminare davanti a Por Fuera, distante ora 14 lunghezze, per il Dottore avrebbe anche una valenza psicologica prima che le strade dei due si separino a fine stagione, con il maiorchino in Ducati e il pesarese a fare da chioccia a Vinales e (chissà) a tentare l’assalto al quel sfuggente decimo alloro mondiale.
Andrea Sicuro