Un sistema di sicurezza assolutamente infallibile non esiste per prevenire i ladri di auto. Ma ci sono regole d’oro, o meglio precauzioni quasi banali, frutto del buon senso e delle esperienze di vita, che potrebbero rivelarsi vincenti.
Il condizionale è d’obbligo, perché dovrebbero essere seguite sempre e tutte insieme. Pacchetto completo, insomma, da replicare in un istintivo automatismo. Improbabile per un umano che non arrivi dalla “geometry valley”.
Grazie anche ai nuovi gadget e alla tecnologia disponibile, i furti di auto calano sensibilmente (nel 2015 114.000 rispetto agli oltre 122.000 dell’anno precedente), quelli “in” auto scendono un po’ meno in percentuale (però gli allarmi fora-timpani sono da tempo in pensione). In ogni caso, certe accortezze fanno la differenza nell’“auto difesa”.
– Quando si scende, togliere sempre, ma proprio sempre, le chiavi dal cruscotto. Pare ovvio, certo, ma è capitato di vedere un’amico o amica che accosta per salutare mentre il ladro sale e si porta via l’auto. Sgommando. Un invito da evitare.
– Parimenti, evitare di allontanarsi per più di sette o otto metri con il blocco-sblocco porte attivo. Poco importa quanto sia veloce la commissione. C’è chi poi, insensibile agli avvisi da bordo, è rimasto fuori con le portiere intelligentemente chiuse dal sistema. I sistemi “key less” non sempre sono perfetti.
– Non lasciare chiavi di scorta in presunti nascondigli segreti; ladri conoscono anche i migliori pertugi.
– Il bloccaporte automatico quando il veicolo è in movimento è una grande sicurezza. Non solo per le persone a bordo ma anche per ciò che si trasporta, borsette comprese. Lasciatelo attivo. E in città può essere utile chiudere anche i finestrini.
– Il libretto, e soprattutto il documento di proprietà, devono seguirvi, anziché stazionare nel portaoggetti. O almeno, fare delle fotocopie da tenere a casa.
– Chi ha a disposizione un box lo utilizzi. Lo sappiamo tutti; in troppi, per pigrizia o stanchezza non lo fanno.
– Niente box? In alternativa si può investire in un parcheggio custodito. Evitare però di lasciarsi all’abitudine o alla fretta: la chiave è meglio darle in mano all’assistente, piuttosto che lasciare l’auto appena dopo l’entrata. Il ladro che tiene sotto controllo il parking può essere più veloce del parcheggiatore, impegnato magari a spostare un’altro veicolo. Neppure un attuale sistema di avviamento intelligente può fare nulla. Aspettiamo che si divulghino sistemi a riconoscimento vocale, della retina o dell’impronta del dito.
– Se si deve parcheggiare in strada, scegliere aree sicure, ben illuminate e parcheggiare con le ruote anteriori sterzate completamente verso il marciapiede. Rende le cose più difficili per i ladri, anche a quelli organizzati per trainare auto di valore. Per lo stesso motivo, lasciare il freno di stazionamento attivato. Probabile dobbiate sorbirvi qualche battuta tipo “Ohe, non siamo mica in montagna”, ma insieme alla ruote girate anche questo serve a far perdere più tempo.
– Con un pennarello indelebile lasciare il numero di identificazione del veicolo sotto il cofano motore, il bagagliaio e sulla batteria. Il VIN è di solito sul lato guida del veicolo.
– Nascondere gli oggetti utili, non visibili dall’esterno. Non solo quelli di valore. Rompere un vetro si fa presto. Se si infilano nel bagagliaio, meglio farlo in anticipo, in una zona appartata.
Di fatto, sappiamo che i ladri più evoluti e preparati sono dei veri hacker capaci di oltrepassare quasi ogni attuale tecnologia. Se mirano ad un auto, di prestigio, è probabile riescano a farci ciò che vogliono. Dagli altri, i ladri comuni o di classe media, ci si può difendere.
Fabrizio Romano