Curiosa l’affinità con la corsa di Donnington nel 2009 dove il ducatista si era imposto l’ultima volta; ebbene, anche stavolta, qui a Sepang, il meteo ci ha messo del suo nel consegnare ai posteri una gara che regala anche il nono vincitore diverso in stagione. Segno di un equilibrio che regna ormai sovrano nel Motomondiale.
Il Dovi si consacra la prima guida della moto di Borgo Panigale anche in vista del 2017 quando il compagno Iannone approderà in Suzuki e il forlivese potrà forse puntare in alto con più decisione.
Le potenzialità ci sono, visti i progressi compiuti dalla Desmosedici quest’anno, che in Malesia ha piazzato tre piloti tra i primi cinque e, dopo la vittoria di Iannone in Austria (proprio davanti a Dovizioso), festeggia la seconda vittoria stagionale.
Può gioire anche Valentino Rossi che, sebbene perda lo sprint finale con Dovizioso, a Sepang ottiene la certezza aritmetica del secondo posto in classifica piloti dietro al già consacrato campione Marquez, il quale però, come nello scorso GP vive un’altra giornata opaca (soltanto undicesimo dopo un’altra caduta). Terzo Lorenzo, che approfitta del ritiro di Iannone per giungere a podio.
Appuntamento ancora rimandato con la vittoria per la Yamaha che non s’impone da 10 gran premi.
Corsa bagnata, corsa fortunata per Dovizioso, verrebbe da dire. La gara infatti parte con 15’ di ritardo per la pioggia scrosciante che si abbatte in quel di Sepang e complica le scelte dei team. Al via lo scatto più veloce è di Lorenzo ma è Rossi a comandare dopo il primo giro.
La corsa è però equilibrata con le due Ducati a farla da padrone e Valentino a fare da terzo incomodo.
E’ il terzetto tutto italiano a dettare i ritmi della corsa a metà gara mentre Marquez e Lorenzo scivolano fuori dai giochi. A 9 giri dalla fine il duello tra Rossi e Dovizioso si fa serrato con il Dottore che sorpassa Dovi mentre Iannone scivola e compromette un podio possibile dando via libera a Lorenzo, in ripresa sul tracciato asciutto.
A 5 tornate dal traguardo del Mondiale MotoGP è però il ducatista a piazzare il controsorpasso decisivo approfittando di un lungo del pesarese che deve accontentarsi della medaglia d’argento.
Poco importa però perché a Sepang, per una volta, ha vinto l’Italia intera.
Andrea Sicuro