Cal l’inglese mette a frutto i progressi evidenti della Honda RC213V, chiudendo davanti a Valentino Rossi, con la sua Yamaha autore di una bella rimonta dalla quinta fila. Il Dottore esce quindi dal circuito australiano con il sorriso, sebbene nel giudicare la sua performance si possa ricorrere ancora una volta alla classica metafora del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.
Con Marquez fuori dai giochi, l’occasione era ghiotta per finire sul gradino più alto del podio e regalare un’altra gioia ai tifosi del Club Valentino. Di fatto, il pesarese ha allungato ancora la classifica su Lorenzo (per lui un sesto posto), distante ora 24 punti, e con due sole gare ancora da disputare blinda forse in maniera definitiva il secondo posto in classifica finale.
Lorenzo il maiorchino si trova invece a dover fare attenzione a non perdere anche il terzo posto, insidiato da un Vinales in netta crescita che finisce a podio per il terzo GP consecutivo il sella alla Suzuki (la quale sta affinando il risveglio). Il destino cinico e baro si è divertito a creare anche questo incrocio che suona come un passaggio di consegne. Infatti il pilota della Suzuki è l’erede designato di Lorenzo alla guida della Yamaha e dunque futuro compagno di squadra di Rossi.
Al via, il più veloce a scattare è a sorpresa Pol Espargarò che si tiene dietro Marquez e Petrucci. Marquez vorrebbe far valere subito la legge del più forte: riprende la testa della corsa con l’intento di celebrare al meglio, con una vittoria, la sua prima apparizione in gara con il titolo iridato già sul petto.
Dietro si registra la solita bagarre, con Rossi che continua la rimonta e Crutchlow, lungi dal recitare la parte del comprimario, che si lancia all’inseguimento di Marquez, distante solo 5”.
Lo spagnolo ha iniziato a sentire il fiato sul collo, o forse ha cercato di allungare di più, ma è un errore che gli è costato caro. Alla famosa curva Stoner, forza troppo la staccata: l’incontro con l’erba e la ghiaia è inevitabile, così come il ritiro. Non proprio da ricordare quindi la sua prima apparizione da detentore del titolo, ma tant’è: il compito più importante era già stato portato a termine, e con largo anticipo.
La prematura uscita del Cabroncito regala la vittoria su un piatto d’argento a Crutchlow, il quale resiste anche al forcing di Rossi, che nel frattempo si è portato al secondo posto. Valentino non riesce a completare la rimonta (sarebbe stata leggendaria) causa pure la maggiore usura delle gomme rispetto all’inglese, che porta a casa una vittoria comunque meritata. Al terzo posto, come detto, finisce Vinales, che si è imposto nello sprint finale con Dovizioso.
Andrea Sicuro