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Alfa Romeo Giulia TI Q4: Il ritorno negli USA

La nuova Alfa Romeo Giulia TI è protagonista anche sulle strade del Nord America, non solamente nella versione con motore V6 2.9 bi-turbo Ferrari ma anche in configurazione 2.0 Turbo MultiAir. Gli Alfisti d’oltreoceano l’apprezzano molto.


La storia riprende
Da troppi anni negli USA mancava una berlina Alfa Romeo al 100%, dopo il pensionamento nel 1990 della Milano. Un modello, apprezzato per il leggendario motore V6 “Busso” ma soprattutto in virtù della trazione posteriore che garantiva una guida sportiva e precisa, tanto che nell’ultimo anno di produzione la celebre rivista Road & Track consigliava di affrettarsi all’acquisto, poiché la Milano (conosciuta da noi come Alfa 75) avrebbe ceduto il posto a qualcosa di profondamente diverso. E quel qualcosa fu la 164, buona macchina dalla linea magistralmente disegnata da Pininfarina, anch’essa equipaggiata con il V6 “Busso” ma caratterizzata dalla trazione anteriore non molto in linea con l’immagine Alfa Romeo.

E infatti, la 164 non entrò nel cuore degli Alfisti d’oltreoceano come al contrario avvenne con i modelli precedenti, contribuendo probabilmente all’abbandono del mercato Nord Americano da parte della Casa di Arese nel 1995. Con la nascita dell’odierna Giulia, sono ricomparsi tutti i valori Alfa Romeo che sembravano perduti per sempre, dalla trazione posteriore alle raffinate sospensioni e dai motori esclusivi e molto più potenti rispetto alla concorrenza alla proverbiale distribuzione dei pesi pari a 50-50 sui due assali. Logico quindi tornare alla grande negli USA con una vera Alfa del genere, dopo i primi incoraggianti approcci avvenuti con 8C Competizione, 8C Spider e 4C, supercar a produzione limitata.

Un “duemila” particolarmente potente
Analizzando l’ Alfa Romeo Giulia TI Q4 destinata agli USA, il motore è il nuovo 4 cilindri monoalbero 1.995 cc MultiAir Turbo benzina, erogante 280 CV. Un propulsore al 100% Alfa Romeo, poiché nulla condivide con le altre unità appartenenti al Gruppo FCA e si inserisce pienamente nella migliore tradizione motoristica del Biscione. Grazie anche al peso contenuto, la Giulia TI Q4 è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in appena 5”5/10, sconfiggendo qualsiasi concorrente; il tutto all’insegna di un sound che ricorda quello delle Alfetta, in particolare per la “voce baritonale” dei doppi terminali di scarico. In sostanza, potenza e performance sono le medesime della Giulia con specifiche europee, quando, a titolo di cronaca, negli Anni 70 la 2000 berlina venduta oltreoceano sviluppava 111 CV, contro i 133 del resto del mondo. Potenza del progresso, è proprio il caso di dirlo.

Curve istintive
Gli Alfisti americani ritroveranno nella nuova Giulia TI tutto il comportamento stradale sportivo delle migliori Alfa Romeo di un tempo, ottimizzato e implementato dalla perfetta interazione tra meccanica ed elettronica. Dal canto suo la versione TI ha a richiesta la sofisticata trazione integrale Q4 che, in condizioni d’aderenza normali, invia il 100% della coppia alle ruote posteriori a pieno beneficio della maneggevolezza. Quando, invece, peggiorano le condizioni d’aderenza del retrotreno una parte di trazione viene inviata alle ruote anteriori, determinando un comportamento splendidamente neutro.

Lo sterzo è il più diretto della categoria, ma risulta sempre un po’ troppo leggero e non garantisce quel feedback al pilota del fantastico comando che equipaggia la Maserati Ghibli, giusto per rimanere nell’ambito del Gruppo italo americano. Infine, la trasmissione verte sul veloce e confortevole cambio automatico ZF a 8 rapporti, i cui paddle fissi al piantone sono innegabilmente di scuola Ferrari.

Sguardi di buon auspicio
Negli USA c’è la più alta concentrazione di appassionati e intenditori di Alfa Romeo al mondo, logico quindi che la Giulia fosse attesissima. E, in effetti, basta percorrere qualsiasi strada di qualunque Stato al volante della berlina milanese, per incontrare sguardi di approvazione, pollici alzati e saluti amichevoli. Qualcosa che va ben oltre la semplice curiosità per un’auto nuova, che porta le persone a fermarti e a dire la propria con entusiasmo, magari non lesinando critiche sulla “linea bella ma che nelle fiancate ricorda le BMW”. Insomma, con la Giulia l’Alfa Romeo è tornata non solo negli Stati Uniti d’America ma anche a essere sé stessa; con una differenza non da poco rispetto alle celebri antenate, ossia l’alta qualità complessiva. Qualcosa che la famosa Milano, apprezzatissima ancora oggi per il comportamento su strada, “si sognava”.

Gian Marco Barzan

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