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Alfa Romeo Stelvio: esordio a Los Angeles

La prima sport-utility (o sarebbe meglio definirla crossover) nella storia della Casa di Arese si presenta nella potente versione Quadrifoglio, protagonista delle prime immagini ufficiali.

“C’è molta Giulia nello stile” – Non è certamente un mistero che l’Alfa Romeo Stelvio sia strettamente derivata dalla berlina Giulia, ragion per cui la linea richiama la berlina di Arese, distinguendosi però in modo evidente a cominciare dall’altezza da terra superiore. Nel dettaglio, la vettura è lunga 4,68 metri, alta 1,65 ed esibisce il classico trilobo Alfa Romeo nel frontale, assieme ai gruppi ottici dal taglio aggressivo. La fiancata pone in evidenza un profondo incavo, richiamando diversi altri modelli del Biscione del passato e contribuendo a snellire l’insieme.

Dietro, invece, spiccano il portellone verticale e il lunotto compatto e fortemente inclinato che si rifà allo stile delle coupé. Naturalmente la versione Quadrifoglio, esposta a Los Angeles, punta molto sul look sportivo; lo si evince da particolari come i doppi terminali di scarico asimmetrici per lato, l’estrattore d’aria e le minigonne in fibra di carbonio, le prese d’aria del cofano motore e gli esclusivi cerchi da 21”.

Interni sportivi – Coerentemente con l’esterno, l’abitacolo dell’Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio ha un’impronta fortemente sportiva e decisi richiami allo stile Giulia. Rispetto a quest’ultima compaiono differenze evidenti nella zona del cruscotto, dove spiccano due rigonfiamenti volti ad alloggiare il tachimetro (scalato fino a 330 km/h!) e il contagiri. Tutta la strumentazione principale è nettamente orientata verso il pilota, compresi i comandi del climatizzatore automatico bizona e il display da 8,8” dell’impianto multimediale.

Il volante è il medesimo della Giulia Quadrifoglio, al pari dei paddle del cambio fissi al piantone che risultano particolarmente utili nelle rotazioni del volante oltre i 90°. Paddle che gestiscono la funzione manuale della trasmissione automatica a 8 rapporti, assieme alla leva centrale che, come avviene per le auto da competizione, va tirata per salire di rapporto e spinta per scalare. Sul tunnel compare il dispositivo Alfa Dna pro che permette di variare le modalità di guida secondo i seguenti setup: Advanced Efficiency, Natural, Dynamic e Race. In particolare, il Race disattiva completamente i controlli elettronici di trazione e stabilità, restituendo al pilota il piacere di gestire in prima persona il comportamento dell’assetto.

Motore di derivazione Ferrari – “Cuore pulsante” dell’Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio è il V6 di 90° 2.9 litri con due turbocompressori, derivato dal V8 Ferrari che equipaggia la California T.  Tale motore è lo stesso impiegato dalla Giulia Quadrifoglio, eroga 510 CV di potenza massima, 600 Nm di coppia e permette alla Stelvio di accelerare da 0 a 100 km/h in circa 4”. Le altre motorizzazioni verteranno sul 2.0 litri MultiAir turbo ad iniezione diretta di benzina, nelle configurazioni da 200 e da 280 CV, nonché sul 2.2 turbodiesel (presumibilmente negli step da 180 e da 210 CV).

Trazione integrale Q4 e sospensioni avanzate – L’Alfa Romeo Stelvio adotta la raffinata trazione integrale Q4, basata su una frizione a comando elettronico che, quando necessario, invia fino al 60% della coppia motrice alle ruote anteriori. In condizioni d’aderenza normali, invece, la trazione rimane al 100% alle ruote posteriori a pieno beneficio della maneggevolezza e del piacere di guida. Di serie la Quadrifoglio dispone anche del Torque Vectoring; in sostanza due frizioni alloggiate nel differenziale posteriore permettono di gestire separatamente la coppia per ciascuna ruota.

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Riguardo le sospensioni, la Stelvio ripropone i raffinati layout della Giulia con opportune tarature, ossia i quadrilateri deformabili anteriormente e il multilink a quattro leve e mezzo posteriormente. La Quadrifoglio ha di serie anche gli ammortizzatori a controllo elettronico, mentre patrimonio comune a tutte le versioni è l’albero di trasmissione in fibra di carbonio e la distribuzione dei pesi pari a 50-50 sui due assali, a cercare di avvantaggiare l’equilibrio nel comportamento stradale. Non ci sarebbe da stupirsi se l’Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio facesse segnare un record di categoria al Nurburgring. La macchina promette bene, molto bene.

Gian Marco Barzan

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