La nuova versione della supercar Vanquish S, adotta il leggendario motore V12 aspirato 6.0, giunto ormai alla sua massima espressione.
Da tempo l’Aston Martin ha in listino un motore V12 turbocompresso, destinato alla DB11, ma il glorioso V12 aspirato 6.0 ha ancora molto da dire prima di “andare in pensione” e giunge al suo apice evolutivo a bordo della nuova Aston Martin Vanquish S, presentata al Salone di Los Angeles.
Il propulsore in questione sviluppa la bellezza di 600 CV a 7.000 giri/min., e la coppia massima di 630 Nm a 5.500 giri/min.. Come dire che il V12 6.0 Aston Martin appartiene a quella vecchia scuola ormai in via di estinzione di unità pluirifrazionate ad aspirazione naturale, capaci di allunghi impressionanti, evidenziati da un sound forte, e musicale e che nessun motore sovralimentato riuscirà mai a eguagliare
Le Aston Martin in genere non necessitano di mega alettoni (in stile Porsche) per garantire la necessaria deportanza alle alte velocità e la Vanquish S non fa eccezione, limitandosi a un alettoncino posteriore che non “sporca” minimamente la linea elegante e lavora in perfetta simbiosi con l’estrattore d’aria in fibra di carbonio e con lo splitter anteriore.
Inoltre, a richiesta la vettura può essere personalizzata scegliendo i profili aerodinamici in fibra di carbonio per il cofano motore e i cerchi da 20” con disegno a cinque razze e finitura diamantata.
Chi sceglie l’Aston Martin Vanquish S può sbizzarrirsi a piacimento nella definizione degli interni. Ad esempio troviamo i rivestimenti in pelle Filograph dalle cuciture a diamante o in alternativa le realizzazioni della nota Bridge of Weir Leather.
Senza dimenticare le finiture in fibra di carbonio, materiale robustissimo e in grado di contenere i pesi che rappresenta un po’ il filo conduttore della personalizzazione estetica dell’Aston Martin Vanquish S. Un’auto che, soprattutto e per merito dell’ultima e definitiva interpretazione del V12 aspirato, è da definirsi instant classic.
La redazione
