La piattaforma Giorgio per Dodge e Maserati?
Stando a indiscrezioni emerse al recente Salone di Los Angeles, l’architettura progettata a Modena su misura delle Alfa Romeo Giulia e Stelvio potrebbe essere estesa ad altri marchi di prestigio di FCA.
Nata dal classico foglio bianco
Tre anni or sono i progettisti Alfa Romeo, trasferiti in una nuova sede a Modena, cominciarono a studiare da zero l’inedita Giulia a trazione posteriore. Di pari passo fu creata ex novo la piattaforma Giorgio, in quanto quelle esistenti in seno a FCA erano a trazione anteriore, oppure troppo obsolete per garantire l’ottimizzazione dei pesi e quell’ handling imprescindibile per i modelli del Biscione.
Obiettivi raggiunti alla grande con la Giulia, primo modello Alfa Romeo dopo oltre quarant’anni con una struttura esclusiva.
A quanto pare, però, la piattaforma Giorgio “potrebbe essere estesa ad altri marchi di FCA”, come dichiarato al recente Salone di Los Angeles da Reid Bigland- Amministratore Delegato di Alfa Romeo e Maserati, in virtù delle qualità di assoluta eccellenza.
Unica struttura per missioni diverse
Anche se Reid Bigland mantiene il giusto riserbo in proposito, è facile ipotizzare che il pianale modulare Giorgio verrà adottato dalle prossime generazioni di Dodge e Maserati.
Per quanto riguarda Dodge, infatti, le future Charger e Challanger sarebbero le naturali candidate a ricevere la “base Alfa”, in quanto a trazione posteriore e caratterizzate da un’impronta fortemente sportiva. Basti considerare, al proposito, i ben 707 CV erogati dal V8 delle versioni Hellcat.
Senza dimenticare come la struttura creata e messa a punto a Modena garantirebbe quella vitale riduzione di peso ai fini delle performance, ma anche del contenimento delle emissioni inquinanti.
Però Maserati potrebbe utilizzare la piattaforma Giorgio per le nuove edizioni di Ghibli e Quattroporte, ma probabilmente ancor prima riguardo la versione definitiva dell’Alfieri. Attualmente, infatti, Ghibli, Quattroporte e Levante utilizzano un pianale di lontana derivazione Chrysler 300, a sua volta frutto dell’ex alleanza Daimler Chrysler.
Insomma per Giorgio il futuro è legato anche ad altri marchi oltre all’Alfa Romeo. Certo sarebbe fantastico fosse utilizzato anche da un modello Lancia. Mai dire mai.
Gian Marco Barzan