L’evoluzione della ricarica elettrica dei veicoli ha e avrà sempre più un ruolo fondamentale nei programmi per la salvaguardia del pianeta. Influenzano le abitudini di tutti, in grande misura degli automobilisti (poi pure dei motociclisti); bisogna prenderne atto.
Industria motoristica, fornitori di energia, Istituzioni stanno rivolgendo notevoli attenzioni verso sistemi di mobilità alternativi, meno costosi e in grado di ridurre le emissioni inquinanti.
Ogni valutazione vede per il futuro dei veicoli elettrici una importante, costante crescita (che potrebbe valere già il 18 per cento del mercato globale alla fine del decennio). Di conseguenza, diventa d’obbligo garantire energia fruibile, veloce, con sistemi tecnologicamente avanzati per ricaricare le batterie, disponibili su vasta scala: a casa, in azienda, in strada, nei parcheggi, ecc.
Direttiva e Norma. Garantire l’Energia – A livello europeo la Direttiva 2014/94/UE, già recepita nel piano Nazionale Infrastrutture e Trasporti, chiama gli Stati membri a garantire la realizzazione entro il 31 Dicembre 2020 di un numero adeguato di punti di ricarica accessibili al pubblico (in modo che “i veicoli elettrici circolino almeno negli agglomerati urbani/suburbani e in altre zone densamente popolate”. Senza problemi).
La Norma di riferimento per il sistema di ricarica conduttiva dei veicoli elettrici è la IEC 61851-1, che definisce in linea di massima il tipo d’installazione e le caratteristiche delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici. Secondo la IEC 61851-1 i modi di ricarica previsti sono attualmente 4.
– Modo 1: ricarica lenta in ambiente domestico (6-8 ore) per box e spazi privati con corrente massima di 16 A.
– Modo 2: ricarica lenta in ambiente domestico (6-8 ore) mediante il cavo di alimentazione del veicolo e un dispositivo denominato Control Box (con sistema di sicurezza PWM, Pulse Width Modulation).
– Modo 3: ricarica lenta (6-8 ore) o relativamente veloce (30 min-1h) in ambienti domestici e obbligatoria negli spazi pubblici, oppure per ricarica di tipo veloce mediante dispositivo da 63 A, 400 V (15-30 min.) con Control Box e codice di sicurezza PWM (Pulse Width modulation).
– Modo 4: ricarica rapida in luoghi pubblici (5-10 min), in corrente continua (fino a 200 A, 400 V).
E’ chiaro che specie se si è in strada, più colonnine a ricarica veloce si hanno a disposizione e meglio è, almeno con veicoli in grado di supportarla (quelli tecnologicamente avanzati). Non a caso in varie zone gli impianti di vecchia generazione vengono progressivamente sostituiti (e i costi aumentano). Al contempo, la classica presa condominiale sta diventando obsoleta, e montare dei pannelli Control Box diventerà indispensabile, per velocità e sicurezza (nella foto il Green’Up Premium per Modo 1-2-3).
I valori citati sono in linea con le capacità degli impianti di ricarica prodotti dalle maggiori aziende specializzate che sono entrate nel gioco. E’ molto ma non è certo tutto. Le potenzialità necessarie crescono in parallelo con la raffinatezza dei pack batterie. Ricordiamo per esempio (come dimostrato da un video pubblicato) che il Kit Superchager di Tesla riesce a completare la ricarica in meno del tempo richiesto per un rifornimento di benzina: un paio di minuti.
Fabrizio Romano Redazione Motorage.it