“L’idea per un ritorno in F1 di Alfa Romeo c’è – ha dichiarato recentemente Sergio Marchionne – è un progetto che in qualche maniera deve trovare spazio”.
Tutto dipenderà dai mercati
Il rientro di Alfa Romeo in F1 dopo oltre 30 anni di assenza sarebbe subordinato al successo degli ultimi modelli. Al riguardo, Sergio Marchionne ha precisato: “Certo che il lancio del SUV Stelvio sui mercati vuole dire che siamo presi da molti impegni; comunque finché Alfa Romeo non produce cassa con la Giulia e con lo Stelvio bisogna aspettare. E’ un bel progetto, se riuscisse aiuterebbe anche la Ferrari”. Ulteriore conferma, questa, del prosieguo della preziosa collaborazione tra Alfa Romeo e Ferrari che vede attualmente la presenza di un motore del Cavallino Rampante sotto il cofano della Giulia Quadrifoglio, ma che si è palesata pure in tempi meno recenti riguardo la 8C Competizione (propulsore prodotto a Maranello) e la 4C a livello di consulenza tecnica.
24 giugno 2015, una data da ricordare
L’inizio della nuova era per l’Alfa Romeo (e che porterà un giorno alla F1) ha una data ben precisa: 24 giugno 2015. In quella soleggiata giornata d’Estate, infatti, il Marchio del Biscione Visconteo svela al mondo la Giulia presso il rinnovato Museo Storico Alfa di Arese. La data e la location non sono certo casuali, poiché risale al 24 giugno 1910 la nascita dell’Alfa Romeo, mentre il Museo Storico ne racchiude tutta la sua gloriosa storia ed era chiuso al pubblico da (troppi) anni. Una storia che riprende proprio con la Giulia, vettura che si rimpossessa di tutti i valori delle vere Alfa Romeo come la trazione posteriore, le sofisticate sospensioni, il peso contenuto e motori più potenti rispetto alla concorrenza diretta.
In sostanza, quel giorno appare a tutti che il Marchio milanese stia riallacciando i ponti con il migliore passato, guardando al futuro, al ritorno alla grande in Nord America e anche, perché no, al rientro nelle competizioni puntando direttamente alla Formula 1. E pensare che appena cinque anni prima, per l’Alfa Romeo si paventava la strada senza uscita del costruttore generalista, secondo il motto “less is more” e Giuliette bicilindriche a metano dalle scarse prestazioni. Il 24 giugno 2015 l’Alfa è tornata e l’alto indice di gradimento commerciale della Giulia a livello globale, nonché il forte interesse rivolto alla Stelvio dimostrano che il percorso è giusto.
Voglia di vincere
Il rientro dell’Alfa Romeo in Formula 1 ha a nostro avviso due significati principali. Il primo è legato al pieno recupero della tradizione del Marchio, mentre il secondo vede nella massima competizione automobilistica un ineguagliabile banco di sperimentazione per la serie. Oltre trent’anni fa, infatti, l’Alfa Romeo inventò il variatore di fase (poi utilizzato da moltissimi altri costruttori al mondo) sperimentandolo in Formula 1 e “trasferendolo” sull’Alfetta 2.0. Oggi come oggi la Casa di Arese (ci piace definirla ancora così) potrebbe benissimo collaudare nuove soluzioni in F1 da trasferire alle vetture stradali, pur in un contesto di regole del Grande Circus molto più restrittive rispetto a un tempo.
Ma al di là delle considerazioni tecniche, il rientro dell’Alfa Romeo in F1 (non ancora deciso definitivamente, sia chiaro) deve porsi fin da subito l’obiettivo di vincere. E per vincere sarà necessario confrontarsi con la Ferrari, dando vita a un’appassionante “competizione in casa” che, potrà sembrare assurdo, prescinde dalla collaborazione tra il Biscione Visconteo e il Cavallino Rampante. Infine, sarebbe meraviglioso stabilire il “quartier generale” della Scuderia Alfa Romeo F1 ad Arese, nell’ex Centro Direzionale e accanto al rinnovato Museo Storico visitato da moltissime persone provenienti da ogni parte del mondo. Museo posto sotto il prezioso vincolo della Soprintendenza dei Beni Culturali, contro il quale sussiste tutt’oggi un ricorso da parte della proprietà (ciascuno si farà una propria idea). Ma questa è un’altra storia.
Il rendering della Alfa Romeo AW30 del designer Olcay Tuncay Karabulut che vi mostriamo in questa pagina, immagina un’ipotetica, futura, Alfa Romeo di F1 con cockpit chiuso e una livrea rosso nera.
Gian Marco Barzan