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FCA: il Ministro dei Trasporti difende i diesel italiani

Ferma presa di posizione di Del Rio, il Ministro dei Trasporti italiano, nei confronti delle accuse mosse dalla Germania su presunte violazioni sulle emissioni di alcuni modelli FCA.


Nei giorni scorsi, tenendo conto del fatto che l’Italia sia uno stato sovrano, il Ministero dei Trasporti tedesco ha chiesto che sia garantito il richiamo di Fiat 500 X, Doblò e Jeep Renegade per le presunte violazioni sulle emissioni. Il portavoce della Commissione europea per l’Industria Lucia Caudet ha dichiarato: “abbiamo ripetutamente chiesto all’Italia di presentarci risposte convincenti al più presto. Il tempo si sta esaurendo, perché vogliamo concludere le discussioni sulla conformità della Fiat a breve”. La Commissione europea sta cercando di fissare un incontro tra le due parti all’inizio di febbraio, con l’intenzione di chiudere presto il dossier.

Questa richiesta è chiaramente una conseguenza del fatto che l’Agenzia per la protezione ambientale americana (Epa) ha preso una posizione “moralista” verso Fiat-Chrysler. In un comunicato diffuso poco dopo la notizia, FCA si è detta contrariata dal fatto che l’EPA abbia scelto di emettere una “notice of violation” (vedi pdf) in merito alla tecnologia di controllo delle emissioni.

L’azienda intende collaborare con l’Amministrazione subentrante per presentare i propri argomenti e risolvere la questione in modo corretto ed equo, rassicurando l’EPA ed i clienti di FCA US sul fatto che i veicoli diesel della società rispettano tutte le normative applicabili. Dal momento che l’indagine dell’EPA è ancora all’inizio è ancora presto per dire che si tratta di un nuovo “dieselgate“.

Da ricordare inoltre un fatto. In Nordamerica e negli USA, a essere principalmente sotto osservazione dell’Epa sono il moderno motore Diesel V6 e i modelli RAM e Gand Cherokee. Ebbene, proprio questo motore e questi modelli hanno ricevuto nel corso dell’ultimo anno e mezzo una valanga di premi, award e riconoscimenti. Dal Texas al Canada il RAM 1500 EcoDiesel ha fatto faville ed è stato premiato come il miglior motore della categoria. Adesso si vede invece mettere nelle fila dei cattivi. Suona strano? Voci politiche ne parlano come il colpo di coda di Obama indispettito dai corteggiamenti di Marchionne e FCA al neo Presidente Trump.

Tornando in casa, il Ministro dei Trasporti Graziano Del Rio ha dichiarato: “Non ci sono dispositivi illeciti dimostrati. I tedeschi hanno detto che, tra i dispositivi legali, ci sono anche alcuni componenti anomali, ma noi abbiamo affermato che non è così. Sono le autorità di omologazione di ogni stato che decidono se un dispositivo è lecito o no. Come noi non abbiamo detto niente su Volkswagen, dobbiamo esigere che si rispetti la regola che siano le autorità a decidere. Siccome noi abbiamo rispettato loro – ha aggiunto Del Rio – loro devono rispettare noi” ha concluso il ministro.

Molto probabilmente nell’incontro che si è svolto tra il Premier italiano Gentiloni e il Cancelliere tedesco Angela Merkel, si è parlato anche della questione FCA; c’è da scommettere che da entrambe le parti vi sia stata la volontà di “raffreddare gli animi”. Rimane il fatto che è semplicemente inaccettabile l’ingerenza della Germania compiuta nei confronti dell’Italia, considerata anche la grave vicenda tedesca meglio conosciuta come “dieselgate”.

L’affermazione “da che pulpito viene la predica” calza a pennello in questo caso,  ma è anche auspicabile che, pur in un contesto di Europa unita, (concetto forse sempre più teorico) la sovranità dei singoli stati è sacrosanta ed eventuali osservazioni, critiche e provvedimenti spettano solamente alla Commissione europea.

La redazione

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