Le nuove scoperte a due posti secchi firmate Mercedes AMG, garantiscono prestazioni eccezionali e il piacere senza tempo di viaggiare con il vento tra i capelli.
Il V8 biturbo in due declinazioni
I due nuovi Roadster della famiglia GT di Mercedes AMG adottano un propulsore V8 da 4,0 litri a iniezione diretta, sovralimentato mediante due turbocompressori. Due sono i livelli di potenza di tale motore, ossia 476 CV a 6.000 giri/min. per la Mercedes AMG GT Roadster, nonché 557 CV da 5.750 a 6.750 giri/min. per la più prestazionale Mercedes-AMG GT C. Le prestazioni vedono l’accelerazione 0-100 km/h coperta rispettivamente in 4” netti e in 3”7/10, a fronte delle velocità massime pari a 302 km/h e a 316 km/h.
L’otto cilindri entusiasma per fattori come la risposta istantanea, l’erogazione di potenza ben dosabile e la curva di coppia lineare, dimostrata da una spinta poderosa a tutti i regimi. Come accennato in apertura, nel V8 AMG da 4,0 litri trova impiego l’affermata sovralimentazione biturbo, nella quale entrambi i compressori non sono situati all’esterno sulle bancate cilindri, bensì tra le stesse nella V dei cilindri. I vantaggi di tale soluzione risiedono nella struttura compatta del motore, nella risposta pronta dei turbocompressori e nelle emissioni di scarico contenute grazie alla vicinanza ottimale dei catalizzatori.
Cambio a doppia frizione affinato
Grazie a interventi all’hardware e al software, i progettisti AMG hanno adattato alla nuova potenza della Mercedes AMG GT C Roadster anche il cambio a doppia frizione a sette rapporti con disposizione Transaxle. La prima marcia del cambio sportivo SPEEDSHIFT DCT AMG a 7 marce ha un rapporto di riduzione più lungo, mentre la settima e la trasmissione finale sono più corte. Conseguentemente, vi sono un’accelerazione ancor più brillante e risposte immediate ai rapidi comandi dell’acceleratore.
Grazie al DYNAMIC SELECT AMG, il pilota può personalizzare la strategia di cambiata a proprio piacimento. Al riguardo, i tre programmi di marcia C (Comfort), S (Sport), S+ (Sport Plus) e la modalità personalizzabile offrono un’ampia forbice delle esperienze di guida possibili. Infine, per la Mercedes AMG GT C Roadster compare la funzione RACE, che adegua in maniera ottimale la strategia di innesto del cambio alle esigenze dell’impiego in pista, garantendo passaggi di marcia “fotonici”.
“Musica, maestro”
L’AMG GT C Roadster ha di serie l’impianto di scarico Performance AMG, che regala sonorità ancora più emozionanti. Due valvole a comando continuo modulano il sound dell’impianto in modo autentico e diretto, aprendosi e chiudendosi in funzione del programma di marcia selezionato nel DRIVE SELECT AMG (ma possono essere comandate anche indipendentemente).
Nelle modalità Comfort e Sport le sonorità sono quelle tipiche del V8 a bassa frequenza, con un occhio di riguardo per il comfort, mentre nei setup Sport Plus e Race il sound diviene molto più coinvolgente. L’impianto di scarico Performance AMG con regolazione variabile è disponibile a richiesta anche per la Mercedes-AMG GT Roadster.
Assetto da manuale
Le Mercedes AMG GT e GT C Roadster hanno una serie di raffinatezze a livello di assetto, da determinare tenuta di strada e maneggevolezza di altissimo livello. Più in dettaglio, le sospensioni sono a doppi quadrilateri deformabili anteriormente (ottimo recupero di camber in curva) e multilink posteriormente, mentre l’ESP può essere regolato in differenti posizioni senza penalizzare la guida sportiva e fino a lasciare gestire totalmente al pilota i sovrasterzi di potenza tipici della trazione posteriore.
Infine, a contribuire al comportamento su strada e su pista impeccabile, vi è la distribuzione ottimale dei pesi sui due assali garantita sia dal motore anteriore centrale, sia dalla disposizione Transaxle in blocco al retrotreno del cambio. In conclusione, come potete osservare in foto, le Mercedes AMG GT e GT C Roadster hanno anche una linea di bellezza mozzafiato, indifferentemente a capote aperta o chiusa, e un cockpit dal vago sapore aeronautico come si conviene a vetture di altissime performance del genere.
Gian Marco Barzan