La berlina compatta della Casa di Arese vive una seconda “giovinezza” in termini di vendite, grazie allo stile rinnovato e all’inedito motore 1.6 turbodiesel associato al cambio automatico.
E’ ancora sul podio
Lo scorso dicembre l’Alfa Romeo Giulietta si è classificata al terzo posto in Italia in termini di vendite, nell’ambito delle vetture compatte. La seconda piazza è andata all’intramontabile Volkswagen Golf, mentre la prima è stata appannaggio della Fiat Tipo, imbattibile sotto il profilo del rapporto qualità prezzo. Il buon posizionamento della Giulietta avviene nonostante la berlina milanese sia sulla breccia da quasi 7 anni; merito del recente restyling che richiama in diversi aspetti la “sorella maggiore” Giulia e che ha introdotto novità interessanti, come la motorizzazione 1.6 JTDm TCT da 120 CV. Proprio quest’ultima è oggetto del nostro approfondimento, assieme alla versione 1750 TBi e senza tralasciare una “carrellata” riguardo le altre versioni.
Motore 1.6 JTDm- cambio TCT: binomio perfetto
Come anticipato poc’anzi, sulla rinnovata Giulietta compare il 1.6 JTDm da 120 CV, abbinato al cambio automatico Alfa TCT che associa i vantaggi tipici dei motori turbodiesel al comfort che solo una trasmissione automatica può assicurare. Trasmissione a doppia frizione rapida, efficiente a all’insegna del piacere di guida. Così equipaggiata la vettura garantisce ottime prestazioni- 195 km/h di velocità massima, 0-100 km/h in 10”2/10- a fronte di bassi consumi e rispetto per l’ambiente: 3,9 litri/100 km nel ciclo combinato e appena 103 g/km di CO2. Peculiarità del 1.6 JTDm è il sistema di iniezione Common Rail di ultima generazione, che utilizza iniettori innovativi capaci di controllare con grande precisione, grazie alla servovalvola idraulica bilanciata, la quantità di gasolio iniettata in camera di combustione con una sequenza di iniezioni particolarmente rapida e flessibile.
Il turbocompressore per parte sua è di piccole dimensioni, a tutto vantaggio della risposa immediata all’acceleratore fin dai bassi regimi. Per quanto concerne il cambio Alfa TCT, esso funziona sia in modalità completamente automatica che in quella sequenziale. Quest’ultima viene gestita tramite le posizioni “up e down” della leva del cambio e anche, a richiesta, mediante i paddle al volante. In sintesi, tale cambio asseconda magistralmente la verve del motore 1.6 JTDm, in virtù di passaggi di marcia velocissimi sia a salire di rapporto sia in scalata.
Motore 1750 Turbo Benzina: il massimo per gli Alfisti
Ultimo motore progettato al Centro Tecnico Alfa Romeo di Arese (oggi dismesso), il 1750 Turbo Benzina da 240 CV equipaggia la Giulietta Veloce. Si tratta di un propulsore assai avanzato, in virtù di sistemi come lo Scavenging che minimizza il ritardo del turbo e l’iniezione diretta di benzina; soluzione questa che vede una notevole esperienza dell’Alfa Romeo cominciata nel 2002 con il 2.0 JTS. Nel dettaglio, il 1750 porta la Giulietta Veloce a scattare da 0 a 100 km/h in 6” netti, a fronte della velocità massima pari a 244 km/h. Il tutto all’insegna di una progressione forte e costante, senza dimenticare il sound “che più Alfa Romeo di così non si può”. Anche in questo caso l’abbinamento con il cambio doppia frizione Alfa TCT si dimostra particolarmente riuscito, poiché il sistema è rapido e accetta di buon grado le scalate anche agli alti regimi.
Assetto: piuttosto morbida la 1.6 JTDm, rigida senza eccessi la Veloce
Tornando a trattare dell’Alfa Romeo Giulietta 1.6 JTDm, l’assetto di serie è tarato piuttosto sul morbido, lasciando spazio a un certo beccheggio sia sotto forte accelerazione che nelle frenate al limite. Nulla di trascendentale, sia chiaro, al pari del sottosterzo che emerge al limite e risulta facilmente ovviabile alleggerendo la pressione sull’acceleratore. In sostanza, chi ama davvero guidare sceglierà l’assetto sportivo opzionale. Molto “più Alfa Romeo” è l’assetto della Giulia Veloce; rigido il giusto per neutralizzare rollio e beccheggio ma senza penalizzare il comfort. E il sottosterzo ha una soglia d’ingresso decisamente più alta, rispetto alle versioni meno potenti. Inspiegabile il fatto che non vi siano le sospensioni a controllo elettronico nemmeno a richiesta, quando invece la meno costosa e pregiata MiTo Veloce le ha nella lista degli optional. Misteri del marketing.
Propulsori tutti turbo
La Giulietta è la prima Alfa Romeo della storia a proporre esclusivamente motori turbocompressi. Oltre al 1.6 JTDm e al 1750 TBi appena citati, infatti, vi sono i 1.4 Turbo Benzina bialbero 120 CV e MultiAir nelle configurazioni da 150 e da 170 CV, nonché i 2.0 JTDm proposti con 150 e 175 CV. Tutti propulsori prestazionalmente all’altezza del blasone Alfa Romeo, regola a cui non sfugge nemmeno il 1.4 Turbo 120 CV a doppia alimentazione GPL- benzina. Fortuna vuole non sia comparsa l’unità bicilindrica TwinAir, come paventato in passato; ottimo motore per 500, Panda, Punto e Ypsilon, tollerato sulla Mito ma decisamente inadatto alla Giulietta. In conclusione, la compatta berlina milanese tiene ancora testa come si deve alle concorrenti; merito anche di quel “tocco” di Giulia introdotto recentemente.
Gian Marco Barzan