Dal 2020 le auto ibride sono destinate a sostituire gradualmente i diesel. Entro il 2030 è prevista una diffusione più significativa dell’elettrico.
Il futuro è elettrico
Ormai è certo. Nel 2020, anche sotto la spinta delle normative europee e i limiti di emissioni di CO2 sempre più rigidi, i motori diesel perderanno quote di mercato in tutta Europa a vantaggio delle vetture ibride. Entro il 2030, quando i veicoli diesel rappresenteranno solo una quota residuale del 9%, il mercato automotive si sposterà verso le soluzioni elettriche che raggiungeranno il 20% del totale immatricolazioni, anche in virtù della riduzione dei costi delle batterie. Lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica è oggi in netto ritardo e per supportare questo processo di evoluzione e riduzione delle emissioni saranno necessari, nei prossimi 15 anni, investimenti per 3.700 miliardi di euro.
Analisi di AlixPartners
Pierluigi Bonora (FORUMAutoMotive): “Preoccupano le diverse visioni sul tema emissioni negli Usa e in Europa. Occorre un piano razionale e condiviso a livello globale. Il rischio di nuove tassazioni per far fronte agli ingenti investimenti”.
Giacomo Mori (AlixPartners): “Necessari investimenti in infrastrutture per 3.700 miliardi di euro nei prossimi 15 anni a livello globale. I governi devono agire adesso per garantire il capitale necessario e ampliare la rete di fornitura”.
Emissioni ridotte negli ultimi anni, ma non basta
Secondo lo studio, le emissioni di ossidi di azoto dei veicoli si sono ridotte del 40% nel passaggio dalle vetture Euro 3 a quelle Euro 6, ma nell’uso su strada i veicoli diesel ancora oggi emettono ossidi di azoto 5-7 volte superiori ai limiti di legge e dalle 3 alle 7 volte superiori rispetto ai dati di omologazione. Per raggiungere i target di CO2 previsti per il 2021, i costruttori dovranno più che raddoppiare il tasso annuale di riduzione delle emissioni su strada.
Con le auto ibride ed elettriche si raggiungono gli obiettivi
Rendere più efficienti i propulsori attuali è la soluzione più conveniente, ma non consente ai costruttori di raggiungere i target attesi in termini di emissioni di CO2 per il 2030 (circa 50 g/km per auto di piccole dimensioni e circa 65 g/km per auto di grandi dimensioni) che potranno essere rispettati solo se una quota significativa di auto ibride ed elettriche sostituirà le vetture con i propulsori attuali.
Diesel in calo
Il differenziale di costo dell’auto elettrica nei prossimi anni si ridurrà sensibilmente per effetto, da una parte, dell’aumento dei costi per rendere efficiente il propulsore tradizionale e, dall’altra, della contrazione dei costi di produzione delle batterie dovuta al progresso tecnologico e alla loro maggiore diffusione.
Con l’inizio del nuovo decennio i veicoli ibridi conquisteranno un’ampia quota di mercato, soprattutto se il loro TCO (Total Cost of Ownership) si avvicinerà al livello dei diesel.
Nei dieci anni successivi le auto ibride consolideranno ulteriormente la propria presenza sul mercato, l’elettrico inizierà a diffondersi maggiormente, se sostenuto da sovvenzioni pubbliche, mentre le auto diesel verranno gradualmente sostituite in quanto dopo il 2030 non saranno più convenienti per costi ed emissioni.
La redazione
Studio europeo di AlixPartners