Ferrari Dino: avvistato il muletto della futura baby Ferrari
Sotto la carrozzeria modificata di questa 458 Italia si nasconderebbe in realtà il prossimo modello entry level del Cavallino Rampante, l’erede della Ferrari Dino.
Ritorno al V6
Il debutto della Ferrari Dino, modello che si collocherà sotto la California, appare ormai certo per il 2018. Il motore dovrebbe, il condizionale è doveroso, essere il V6 da 90° 2.891 cc biturbo Ferrari che equipaggia l’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, adeguatamente potenziato.
Sono ipotizzabili circa 530-540 CV di potenza massima, contro i 510 CV dell’unità della berlina di Arese. Il posizionamento sarà centrale longitudinale, come avviene per l’attuale 488, e molto probabilmente il sound avrà un’intensità maggiore rispetto a quello dell’Alfa. Quanto alla trasmissione, è previsto il cambio doppia frizione F1 a sette rapporti ma ci potrebbe essere anche un clamoroso ritorno alla trasmissione manuale, con tanto di selettori a griglia tipicamente Ferrari.
La nuova Dino attingerà molto dalle “sorelle”
Pur costituendo il modello d’ingresso alla gamma Ferrari, la Dino riprenderà parecchie soluzioni dai modelli di categoria superiore. E’ il caso del telaio in alluminio, in grado di contenere al massimo il peso, così come delle soluzioni di carattere aerodinamico volte ad assicurare la maggior deportanza possibile. Senza dimenticare le sospensioni a controllo magnetoreologico, l’ormai classico Manettino regolabile su più posizioni, l’e-diff e il servosterzo elettrico di provenienza Ferrari 812 Superfast, citando alcuni esempi.
Stile contemporaneo
Disegnata dal Centro Stile Ferrari, la Dino avrà senz’altro una linea moderna e funzionale alle alte prestazioni. Nessuna marcata ispirazione, quindi, alle storiche e indimenticate Dino 206 e 246, anche se potrebbe esserci un cenno a livello dei gruppi ottici anteriori.
L’abitacolo sarà indubbiamente caratterizzato dal posto di guida concentrato verso il pilota, con tanto di comandi al volante, paddle del cambio F1 fissi al piantone e pulsanti secondari a portata di mano. Inoltre, è prevedibile un buon comfort, anche se la Dino avrà due posti “secchi” e sarà quanto di più distante da una gran turismo possa esistere.
Al momento è prematuro parlare di tipologie differenti di carrozzeria, ma accanto alla classica versione berlinetta potrebbe comparire in un secondo tempo la configurazione spider con tetto retrattile elettricamente. Il motore, molto probabilmente il V6 di derivazione Alfa Giulia Quadrifoglio, farà senz’altro tesoro delle attuali esperienze accumulate dalla Ferrari in Formula 1.
La redazione
(foto www.carscoops.com)
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Ma l’estetica dell’auto sarà completamente diversa da questo muletto